Il saluto del presidente maltese George William Vella

«Lavorare insieme
per un mondo più solidale»

 «Lavorare insieme per un mondo più solidale»  QUO-076
02 aprile 2022

«Questa visita dona ulteriore solidità alle strette e storiche relazioni tra Malta e la Santa Sede, che nel tempo si sono sempre di più rafforzate». È questo uno dei passaggi sottolineati dal presidente della Repubblica, George William Vella, nel discorso di benvenuto a Papa Francesco. «Ricordo chiaramente — ha affermato in inglese il capo dello Stato — che avevamo accennato alla possibilità di una visita di Vostra Santità già nel settembre 2019, quando mi ha accolto in Vaticano e poi di nuovo, quando mi sono intrattenuto con Lei dopo la Messa in suffragio del cardinale Prosper Grech nel gennaio 2020».

Da quel momento, tuttavia, lo scenario internazionale è profondamente cambiato. Il presidente ha menzionato anzitutto la pandemia, che ancora continua ad affliggere il mondo intero. Il covid-19, ha detto, «ci ha insegnato che senza dubbio dobbiamo lavorare di più per rafforzare la giustizia sociale globale, soprattutto la condivisione delle risorse, siano esse umane o materiali». Continuano a esserci, infatti, «enormi disparità, non solo a livello economico, nell'accesso ai bisogni sanitari di base — a cominciare dai vaccini —, ma anche in relazione al lavoro, all’istruzione, alla mobilità, ai diritti umani, alla libertà di espressione e alla democrazia. Dobbiamo pensare e adottare collettivamente nuovi e più alti standard di solidarietà globale per eliminare l’individualismo, l’isolamento, il populismo, l’ostracismo e la xenofobia».

Il secondo grande cambiamento è arrivato dal conflitto in Ucraina e dalle sue drammatiche conseguenze. «Settantacinque anni dopo la seconda guerra mondiale — ha ricordato il presidente maltese — l’Europa è tragicamente testimone, ancora una volta, di una guerra terribile e dello spargimento di sangue sul suo suolo. Gli attacchi indiscriminati contro vite innocenti, che provocano morti, sradicamento e sfollamento, sono episodi che il mondo credeva di non vedere più in Europa». Occorre, dunque, «riflettere su quale tipo di eredità vogliamo lasciare alle generazioni future. Purtroppo, siamo tutti assorbiti dalla guerra e dalla distruzione, mentre la nostra particolare attenzione dovrebbe essere altrove».

Il presidente ha ricordato che pandemia e guerra nell’est europeo non sono le sole crisi che oggi affliggono il mondo contemporaneo. C’è anche l’emergenza climatica. Per questo, ha sottolineato, «un’ecologia vitale e sostenibile può essere solo quella che preserva e nutre la dimensione umana, sociale e ambientale». È necessario, inoltre, fermare il traffico delle armi perché «il denominatore comune di tutti i conflitti rimane la proliferazione e la vendita di armamenti, apparati e munizioni».

Terzo aspetto cruciale, l’immigrazione irregolare nel Mediterraneo. «Sappiamo quanto profondamente Lei senta questo problema», ha detto Vella al Papa. «Tutti noi sentiamo il suo dolore e la sua delusione ogni volta che dei cadaveri vengono sospinti dalle onde sulle nostre coste o quando i migranti arrivano in condizioni pietose. Malta non si è mai sottratta ai suoi impegni e ai suoi obblighi di salvare vite umane. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo», ha assicurato. Ciò nonostante, affrontare l’immigrazione in maniera efficace significa anche promuovere il dialogo e la collaborazione tra i governi, così come il raggiungimento di accordi stabili: «continuiamo a chiedere solidarietà ad altri Paesi che non sono in prima linea, ma che hanno le risorse, le opportunità e il potenziale per accogliere i migranti. Documenti, piani d’azione e politiche negoziate non porteranno da nessuna parte se non c’è la volontà politica di agire e di attuare ciò che è stato concordato».

L’importante è voltare pagina insieme e promuovere la solidarietà a tutti i livelli. «Possiamo iniziare riconquistando la fiducia reciproca parlando di più tra di noi. Possiamo iniziare con più scambi intergenerazionali e più dialogo. Dobbiamo rafforzare il nesso tra educazione, insegnamento e pace», ha concluso il presidente.