Tregua umanitaria a Mariupol

In attesa
di una via di scampo

A local resident walks with a suitcase past apartment buildings destroyed during Ukraine-Russia ...
31 marzo 2022

Kiev , 31. Sono partiti i primi autobus diretti a Mariupol — città del sud dell’Ucraina devastata da settimane di intensi bombardamenti russi — per l’evacuazione dei civili. Lo ha confermato stamane la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, precisando che 17 bus si sono già mossi da Zaporizhzhia (a circa 220 chilometri a nord-ovest).

Altri 28 bus sono in attesa dell’autorizzazione per poter passare al checkpoint russo di Vasylivka, vicino a Zaporizhzhia. «Faremo tutto il possibile per assicurare che i bus arrivino a Mariupol oggi e carichino le persone che non hanno ancora lasciato la città», ha precisato Vereshchuk. Ieri sera il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russa, Mikhail Mizintsev, ha annunciato un cessate il fuoco temporaneo, esclusivamente per scopi umanitari, e l’apertura per oggi di un corridoio per consentire lo sgombero dei civili. Una tregua che nel trentaseiesimo giorno di guerra, dopo i bombardamenti che hanno colpito anche un edificio della Croce Rossa e la sede della missione dell’Unione europea, potrebbe dare respiro agli abitanti rimasti nella martoriata città portuale, ma che potrebbe preludere all’offensiva finale per la conquista di questo luogo strategico.

Per una tregua duratura, hanno precisato fonti da Mosca, sarà però necessario che Kiev accetti formalmente — e per iscritto — di rispettare diverse condizioni e confermi l’effettivo cessate il fuoco, mentre un funzionario ucraino ha annunciato che domani riprenderanno online i negoziati di pace tra delegazioni russe e ucraine.

Molto scettico il presidente Volodymyr Zelensky. In un discorso in tv ha affermato di «non credere a nessuno». Sui colloqui di pace con la Russia ha detto che «per il momento ci sono solo parole, niente di concreto». Zelensky ha inoltre dichiarato di non fidarsi delle promesse della Russia di ridurre la sua presenza militare nell’area attorno a Kiev.

Quanto alla telefonata di ieri con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha riferito che il sostegno americano è vitale per il suo Paese e che «questo momento è un punto di svolta». Rispetto, invece, agli annunci russi su una de-escalation del conflitto in alcune regioni del Paese, il leader ucraino ha aggiunto che le truppe di Mosca si stanno riorganizzando per attaccare nella regione orientale del Donbass, ovvero nei pressi di quelle aree occupate nel 2014 dai ribelli filo-russi che hanno autoproclamato le Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk.

Intervenendo stamane in videocollegamento con il Parlamento australiano, Zelensky ha detto: «Non abbiamo mai visto questo nel mondo, che un Paese inizi una guerra contro una nazione vicina, dichiarando apertamente la sua schiavitù o distruzione. Non lasciare nemmeno il nome di quella nazione. Non avere nemmeno la possibilità per questa nazione di vivere liberamente».

Sul terreno la pressione russa resta sempre molto alta. Per il Pentagono le truppe del Cremlino hanno iniziato il ritiro dalla zona della centrale nucleare di Chernobyl. Ma «non possiamo ancora dire se ne siano andati tutti», ha precisato un funzionario. Oleksandr Markushin, sindaco di Irpin, località nei sobborghi di Kiev riconquistata dagli ucraini, ha rivelato che «metà della città è stata distrutta e che le macerie non sono state rimosse».

Nella regione di Mykolaiv si traccia un bilancio delle vittime dall’inizio dell’offensiva russa e si parla di 134 civili uccisi, mentre il sindaco di Kharkiv, Igor Terekhov, ha affermato che l’esercito russo ha distrutto il 15 per cento degli edifici residenziali della città orientale. Le autorità ucraine hanno accusato di nuovo le forze russe di avere sparato bombe al fosforo nella cittadina orientale di Marinka. Almeno una persona è morta e tre sono invece rimaste ferite in bombardamenti russi sulla città di Derhachi, nella regione di Kharkiv, che hanno distrutto uno degli edifici amministrativi del municipio. Lo riporta il Consiglio comunale, secondo «Pravda ucraina», mentre le truppe locali avrebbero guadagnato terreno sulle unità russe vicino alla città settentrionale di Chernihiv, secondo quanto emerge da un video pubblicato sui social media. Nel documento si vedono un certo numero di forze ucraine nel villaggio di Sloboda, a circa 19 chilometri da Chernihiv, e un carro armato russo bombardato e in fiamme. Il villaggio è vitale per gli sforzi ucraini di rompere l'accerchiamento della città.

Sul fronte economico, il Cremlino ha annunciato che per il pagamento in rubli del gas importato dalla Russia servirà ancora tempo, e non inizierà già da oggi, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Questo a dispetto di quanto previsto da un decreto che indicava appunto al 31 marzo la scadenza per il cambio nelle modalità di pagamento, avversata dai Paesi occidentali che insistono per pagare in dollari o euro, così come previsto dai contratti.

Sempre sul fronte economico, l’amministrazione Biden sta valutando lo sblocco più grande delle riserve strategiche di petrolio negli ultimi 50 anni, e sarebbe la terza volta negli ultimi sei mesi. Gli Stati Uniti continuano nel frattempo a valutare opzioni per ulteriori sanzioni economiche contro Mosca, mentre, confermando le indiscrezioni di stampa, il direttore della comunicazione della Casa Bianca, Kate Bedingfield, ha dichiarato che Vladimir Putin sarebbe stato «male informato» sull’offensiva russa dai capi delle forze armate e che avrebbe delle «tensioni» con alcuni suoi consiglieri.

Intanto la Russia nelle ultime ore ha rafforzato l’asse con Pechino. Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, e quello cinese, Wang Yi, al vertice di ieri sull’Afghanistan a Tunxi (Cina) hanno confermato la loro «cooperazione senza limiti e con una voce sola in politica estera», condannando le sanzioni «unilaterali» alla Russia decise da Stati Uniti, Unione europea e alleati per l’aggressione all’Ucraina. In una nota, Lavrov ha detto che eventuali nuove sanzioni sono «illegali e controproducenti».