La smania di essere altrove

«Vagabondo ero
e vagabondo resto»

 «Vagabondo ero e vagabondo resto»  QUO-072
29 marzo 2022
di Gabriele Nicolò La dichiarazione non poteva essere più perentoria: «Vagabondo ero, vagabondo resto. Temo che la malattia sia incurabile». Replica così John Steinbeck in Viaggi con Charley. Alla ricerca dell’America (Bompiani, 2017) a coloro i quali, quando era giovane e smaniava di essere «da qualche parte», gli assicuravano, con un fare paternalistico alquanto fastidioso, che «la maturità avrebbe guarito questa rogna». Ma tale presunta garanzia «non ha funzionato». Infatti bastano «quattro rauchi fischi della sirena di una nave» per far rizzare a Steinbeck il pelo sul collo, e a metterlo, inguaribilmente, in movimento. «Il rumore di un aereo a reazione — rileva lo scrittore statunitense premio Nobel — un motore che si scalda, persino uno ...

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