L’arte

Picasso e lo sguardo

 Picasso e lo sguardo  QUO-072
29 marzo 2022
Non amava viaggiare Picasso. Al contempo, tuttavia, riconosceva nel viaggio un prezioso strumento funzionale al suo linguaggio pittorico, diretto a suscitare emozioni e pulsioni, sotto l’egida di pennellate potenti, talora scorbutiche, spesso fuori dagli schemi tradizionali. L’artista spagnolo addivenne allora ad un fertile compromesso: fondamentalmente non viaggiò, rimanendo nel suo studio, ma compose “viaggi immaginari” (cui, nel 2018, il Centre de la Vieille Charité di Marsiglia dedicò una grande mostra). Per Picasso il viaggio consisteva in un pellegrinaggio dell’anima, prescindendo dai riferimenti squisitamente geografici: la spiritualità e la sensibilità, in tale prospettiva, prevalgono sulla logistica e sui tecnicismi. In questo scenario s’inserisce il dipinto Donna seduta (1920). Spicca con ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati