Uniti al Pontefice nella preghiera
Fátima

In 15.000 con il cuore
colmo di speranza

 In 15.000 con il cuore colmo di speranza  QUO-070
26 marzo 2022

«Davanti la Vergine di Fátima ho chiesto la protezione per l’Ucraina, provata dalla guerra, ma anche per la missione che mi appresto a fare, su mandato del Papa, tornando nel Paese». Il cardinale Konrad Krajewski, inviato di Francesco in Portogallo, racconta il suo personale affidamento alla Madonna avvenuto ieri durante l’Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’umanità e in particolare dei popoli di Russia e Ucraina. L’Elemosiniere pontificio è già in partenza per Leopoli, in Ucraina, dove consegnerà un’ambulanza benedetta dal Papa, prima dell’udienza generale del mercoledì. Sarà un dono per gli ospedali locali che ne hanno bisogno. Il cardinale andrà, ammette, con «il cuore colmo di speranza» dopo aver pregato insieme a circa 15mila fedeli nel santuario mariano in Portogallo, in collegamento diretto con il Papa nella Basilica Vaticana. Le immagini sui maxischermi — collocati nella grande spianata del Piazzale della preghiera — hanno scandito la celebrazione a Fátima iniziata con la recita del rosario e poi continuata, mentre Francesco confessava a San Pietro, con la lettura di alcuni scritti di suor Lucia, la più longeva dei tre bambini che in quel luogo avevano visto la Madonna, gli altri due erano i suoi cugini, i fratelli Francesco e Giacinta Marto, morti durante l’infanzia e già canonizzati da Papa Francesco, il 13 maggio 2017.

Alla celebrazione hanno preso parte una ventina di vescovi e anche il presidente del Portogallo Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa che, come fedele, si è mescolato tra la gente per seguire l’Atto di consacrazione a Maria.

«Tutte le persone hanno recitato con me la preghiera del Papa», sottolinea l’Elemosiniere pontificio. Ognuno aveva in mano il testo. Da Fátima dunque si è levato «un grido di pace», spiega Krajewski, per chiedere il miracolo della fine della guerra in Ucraina. Al termine della celebrazione, come accaduto in San Pietro, è stato posto un omaggio floreale ai piedi di Maria. Un regalo di tanti figli che, aggiunge il cardinale, confidano «nella fede, nel digiuno e nell’elemosina», che sanno che la speranza è ora risposta nel cuore della Vergine. «Con la fede — conclude l’Elemosiniere — si ferma la guerra, con tutta la mia fede vado in Ucraina per vedere le conseguenze concrete dell’Atto di affidamento a Maria».

di Benedetta Capelli