Viaggio del Segretario per i Rapporti con gli Stati in Bosnia ed Erzegovina

I leader religiosi
custodi della pace

 I leader religiosi custodi della pace   QUO-066
22 marzo 2022

Accogliendo l’invito rivoltogli lo scorso 20 febbraio da Sua Eccellenza la signora Bisera Turković, ministro degli Affari esteri della Bosnia ed Erzegovina, l’Eccellentissimo monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, si è recato in Bosnia ed Erzegovina, accompagnato da monsignior Janusz Błachowiak, Consigliere di Nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato.

Arrivato all’aeroporto internazionale di Sarajevo nel pomeriggio del 17 marzo, l’Arcivescovo Gallagher è stato accolto dall’Eccellentissimo monsignor Tomo Vukšić, Arcivescovo di Vrhbosna, Sarajevo, e da monsignor Amaury Medina Blanco, Incaricato d’Affari a.i. della Nunziatura apostolica in Bosnia ed Erzegovina, nonché dal signor Ljubo Grković, ministro consigliere presso il ministero degli Affari esteri bosniaco.

In seguito, il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha avuto un incontro bilaterale con il ministro degli Affari esteri. Nel cordiale colloquio, svoltosi anche nel quadro del prossimo trentesimo anniversario dello stabilimento dei rapporti diplomatici, è stato espresso apprezzamento per le positive relazioni bilaterali e per il contributo della Chiesa locale alla società della Bosnia ed Erzegovina. In questo contesto, si è parlato, in modo particolare, dell’implementazione degli Accordi firmati tra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina e della situazione della comunità cattolica. Ci si è poi soffermati sulla realtà interna del Paese, ribadendo la necessità di promuovere l’uguaglianza giuridico-sociale di tutti i cittadini appartenenti a ciascun popolo costitutivo, nonché l’importanza del dialogo per uscire dall’attuale crisi istituzionale, traendo lezioni dal passato non tanto lontano. Sono state toccate anche alcune questioni regionali, tra cui la situazione nei Paesi dei Balcani occidentali, l’allargamento all’Unione europea, la guerra in Ucraina, nonché la situazione dei migranti e dei rifugiati. Infine, è stato ribadito il sostengo alla Bosnia ed Erzegovina da parte della Santa Sede nel cammino verso la piena unità della famiglia dei popoli europei.

Lo stesso giorno, in Nunziatura, l’Arcivescovo Gallagher ha incontrato il signor Christian Schmidt, Alto rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina, e la signora Angelina Eichhorst, direttrice per l’Europa e l’Asia centrale presso il Servizio europeo per l’Azione esterna, accompagnata da Sua Eccellenza il signor Johann Sattler, ambasciatore dell’Unione europea a Sarajevo. Successivamente, il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha celebrato la Santa Messa “per la pace” nella cattedrale di Sarajevo. Nell’omelia, è stato affermato, tra l’altro, che la Bosnia ed Erzegovina, terra in cui si incontrano e, talvolta, si scontrano diverse culture e tradizioni, ha particolarmente bisogno del dono della pace e di costruttori della pace. La giornata si è conclusa con una cena offerta in onore dell’Eccellentissimo Ospite dal ministro Turković, a cui hanno partecipato, tra l’altro, il signor Josip Brkić, vice ministro degli Affari esteri, monsignor Vukšić ed altri funzionari del ministero e rappresentanti della Chiesa locale.

Venerdì 18 marzo, vi è stata una serie di incontri bilaterali: con le loro Eccellenze i signori Željko Komšić, Milorad Dodik e Šefik Džaferović, membri della Presidenza collegiale della Bosnia ed Erzegovina, Sua Eccellenza il signor Zoran Tegeltija, presidente del Consiglio dei ministri, nonché alcuni rappresentanti dell’Assemblea parlamentare. Dopo l’arrivo a Banja Luka, nell’episcopio, monsignor Gallagher ha incontrato la signora Željka Cvijanović, presidente della Repubblica Serba, accompagnata dai suoi collaboratori.

Successivamente, ha celebrato la santa messa “per la riconciliazione” nella cattedrale. «Stasera, pensiamo soprattutto ai giovani di questa terra e, in particolare, ai giovani ucraini, “nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura”, come ha affermato Papa Francesco, e di tante altre parti del mondo che si adoperano per realizzare sogni di pace. I giovani, che sono il futuro di questo Paese, di questa Chiesa, del mondo intero, sono costruttori di ponti di riconciliazione, sono invitati, perciò, accompagnati dalle autorità civili ed ecclesiastiche, a non scoraggiarsi ed a moltiplicare le iniziative per far crescere il clima di riconciliazione, di incontro e di pace», ha detto nell’omelia.

Sabato 19 marzo, si è tenuto in nunziatura l’incontro con i rappresentanti delle Chiese cristiane e di altre confessioni religiose. Erano presenti: l’Arcivescovo Vukšić, di Vrhbosna, Sarajevo, il Metropolita Hrizostom Jević, di Dabar-Bosnia, della Chiesa serba ortodossa, il signor Jakob Finci, della Comunità ebraica, nonché il signor Razim Čolić, della Comunità musulmana.

Citando il Santo Padre Francesco, monsignor Gallagher ha ricordato che i leader religiosi sono i primi custodi della pace qui in Bosnia ed Erzegovina, auspicando che il dialogo tra le Comunità religiose in questo Paese ricostruisca e mantenga i ponti esistenti, l’unica struttura capace di tenerci vivi e di garantirci un futuro, non scoraggiandoci per le difficoltà, che possono talvolta sorgere. A loro volta, i partecipanti hanno espresso il loro desiderio di recarsi a Roma per visitare il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ed il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

In seguito, l’Arcivescovo Gallagher ha visitato il centro di accoglienza temporaneo a Ušivak, incontrando alcuni rifugiati. Nel pomeriggio, giungendo a Mostar, ha incontrato, nell’episcopio, il sindaco Mario Kordić e, in seguito, i Vescovi della Bosnia ed Erzegovina. Durante il colloquio, i presuli hanno presentato il lavoro pastorale della Chiesa locale, l’impegno ecumenico e interreligioso, nonché alcune sfide come, per esempio, l’emigrazione dei cattolici. Inoltre, i vescovi hanno espresso il loro forte sostegno all’integrazione europea della Bosnia ed Erzegovina.

La sera, vi è stata la celebrazione eucaristica nella cattedrale, in occasione della solennità di san Giuseppe, patrono della diocesi di Mostar-Duvno. La cattedrale era gremita di fedeli e, oltre ai presuli della Chiesa locale, sono convenuti alcuni vescovi della vicina Croazia e del Montenegro, numerose religiose e religiosi. «Stasera, vogliamo chiedere a san Giuseppe che ci dia la capacità di sognare, saldi “nella speranza contro ogni speranza” (Rm 4, 18). Quando sogniamo cose grandi, ci avviciniamo al sogno di Dio, cioè alle cose che Dio sogna su di noi, e finiscono le divisioni nella società e anche quelle all’interno della Chiesa», ha affermato durante la celebrazione monsignor Gallagher.

Domenica 20 marzo, l’Arcivescovo Gallagher ha raggiunto Medjugorje per un incontro di cortesia con l’Eccellentissimo monsignor Aldo Cavalli, Visitatore apostolico per la parrocchia di Medjugorje, accompagnato da Fra’ Miljenko Šteko, Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori dell’Erzegovina, e dalla Comunità dei Religiosi francescani della menzionata parrocchia. Ha visitato la chiesa parrocchiale, nonché alcune strutture pastorali.

Terminato l’incontro, il Segretario per i Rapporti con gli Stati si è recato a Spalato e, in attesa del volo di ritorno, ha visitato l’Eccellentissimo monsignor Marin Barišić, Arcivescovo di Split-Makarska, alla presenza dell’Eccellentissimo monsignor Giorgio Lingua, Nunzio Apostolico in Croazia. In serata, è rientrato in Vaticano.