La scelta di Katia: rimanere a Kiev

 La scelta di Katia: rimanere a Kiev  QUO-065
21 marzo 2022
«Ho deciso di restare a Kiev perché sono un’infermiera e sento il dovere di aiutare chi è in difficoltà. Io sono nata qui. E qui sono rimasta insieme a tutta la mia famiglia nonostante la guerra. La capitale è anche più sicura rispetto a tante altre città dell’Ucraina. Noi non ce ne andremo». Esordisce così Katia, 21 anni, studentessa all’ultimo anno di medicina, infermiera presso l’ospedale pediatrico Oxkhmatdyt di Kiev, volontaria per la Comunità di Sant’Egidio. Lavoro e famiglia, uniti dal coraggio. La realtà che si mescola ai valori e finisce per annientare la paura. Più forte delle bombe. Ma Katia di paura ne ha ogni giorno perché continua ad aiutare chi ha bisogno: «Abbiamo una lista di quattrocento persone tra anziani e senzatetto — ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati