La scuola sia condivisione
«La vostra scuola di ispirazione cristiana è una realtà preziosa per il territorio milanese e offre un apprezzato servizio educativo in collaborazione con le famiglie». Lo ha detto il Papa ad alunni, insegnanti e genitori di un istituto educativo di Milano, “La Zolla”, ricevuti nella basilica vaticana mercoledì 16, all’inizio dell’udienza generale, prima di spostarsi nell’Aula Paolo vi . «A voi ragazzi e ragazze — ha detto tra l’altro — vorrei lasciare due parole: condivisione e accoglienza. Non stancatevi di maturare insieme alle persone che vi vivono accanto: i compagni, i nonni, gli educatori, gli amici. C’è bisogno di “fare squadra”, di crescere non solo nelle conoscenze, ma anche nel tessere legami. Perché la pace, di cui abbiamo tanto bisogno, si costruisce artigianalmente attraverso la condivisione». E riguardo all’accoglienza ha aggiunto: «il mondo d’oggi mette tante barriere tra le persone. E il risultato sono le esclusioni, lo scarto. Questo è pericoloso. Anche nella scuola alle volte c’è qualche compagno o compagna che non ci piace: mai scartarlo! Nemmeno fare bullying: siamo tutti uguali... E pure il telefono che continuate a guardare diventa una frontiera che vi isola. Quanto è bello invece guardare negli occhi le persone, ascoltarne la storia, accoglierne l’identità». Infine il Pontefice ha chiesto di pensare a «tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze che sono in guerra, che oggi in Ucraina stanno soffrendo. Sono come noi, come voi: sei, sette, dieci, quattordici anni e voi avete davanti un futuro, una sicurezza sociale di crescere in una società in pace. Invece questi piccoli, anche piccolissimi, devono fuggire dalle bombe. Stanno soffrendo tanto. Con quel freddo che fa lì... Oggi stanno soffrendo; oggi, a tremila chilometri da qui», ha concluso invitando i presenti alla preghiera che pubblichiamo nella pagina precedente.