In fila al confine

14 marzo 2022
Nel mondo ortodosso l’icona non è semplicemente una illustrazione o una raffigurazione del mondo ultraterreno. Essa è la reiterazione del miracolo del monte Tabor, cioè una partecipazione ricorrente all’ineffabile trasfigurazione. Anche per questo tante donne, in fuga dall’Ucraina e giunte a Siret, in quel pezzetto di Romania confinante con il loro Paese, si raccolgono dinanzi a una piccola icona, simile alla Madonna nera di Mariupol. Non c’è una preghiera corale, ma una venerazione personale e muta, soprattutto in memoria dell’ospedale bombardato e dei suoi piccoli pazienti. Uno dei tanti disastri di cui la guerra è capace. Le immagini sono circolate anche qui, fra la gente, per via degli smartphone e di quel che è stato pubblicato sui social. “Abbiamo bisogno della ...
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