Il volto del Bambino che non c’è più nell’antica icona ucraina della Madonna Odigitria, cancellato dalle brutture della storia, si ritrova, in realtà, nella impressionante foto che accompagna il tweet su @Pontifex di sabato 5 marzo. Questa icona, custodita in Vaticano, è stata voluta da Papa Francesco per esortare alla preghiera per l’Ucraina devastata dalla guerra: «Chiediamo alla Regina della Pace di stendere su di noi il suo manto: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta!».
L’immagine fu rinvenuta, dopo il crollo dell’Unione Sovietica: era usata, per nasconderla agli scempi del regime, come ripiano in un armadio del villaggio di Popeliv. Fu donata a Giovanni Paolo ii il 27 giugno 2001 a Leopoli, durante il viaggio in Ucraina.
E oggi in quell’icona sfregiata, in alcuni tratti devastata, si riconosce la tragedia odierna del popolo ucraino. E proprio nel volto che non c’è più di quel Bambino — ora più che mai — c’è il volto di ogni bambino ucraino. Di ogni bambino vittima innocente della follia della guerra.