La guerra rivelata dalla poesia

L’Astianatte di Irpin

A police officer says goodbye to his son as his family flees from advancing Russian troops as ...
10 marzo 2022
La guerra ha una sua voce e una sua lingua. La sentono e la comprendono solo i bambini: che la traducono ai poeti. Così la guerra, due giorni fa, ha di nuovo parlato a un piccolo di Irpin, città satellite della martire Kiev circondata dai carri armati di Mosca: «Il tuo papà — ha detto la guerra al bambino — ha preso le armi e io prenderò lui». E il piccolo (che chiameremo Kiril, come un suo coetaneo ucciso dai mortai russi a Mariupol) ha gridato. Ha alzato il pugno. Si è ribellato, colpendo con le manine l’assurdo elmo, sprizzando lacrime di angoscia e rivolta. Avrà 18 mesi appena; il fotografo che ha colto l’attimo del colloquio di Kiril con la guerra, non ci dice l’età, il vero nome, chi sia la mamma in lacrime che lo ha messo fra le braccia del padre soldato prima di ...

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