L’intenzione mensile di preghiera del Papa

Una risposta alle sfide della bioetica

 Una risposta  alle sfide  della bioetica  QUO-056
09 marzo 2022

«Perché noi cristiani, di fronte alle nuove sfide della bioetica, promuoviamo sempre la difesa della vita con la preghiera e con l’azione sociale». È l’intenzione di Papa Francesco per il mese di marzo, diffusa dalla Rete mondiale di preghiera del Papa, attraverso il video pubblicato ieri pomeriggio sul sito www.thepopevideo.org e tramite la app Click To Pray.

Le innovazioni e gli sviluppi nel campo della scienza, afferma il Pontefice, hanno fatto sì che la bioetica ponesse «una serie di problemi a cui dobbiamo rispondere», di fronte ai quali, con consapevolezza, «non possiamo nascondere la testa nella sabbia come lo struzzo».

Sulle applicazioni biotecnologhe la raccomandazione del Papa è che «devono essere sempre utilizzate a partire dal rispetto della dignità umana». In particolare, avverte Francesco, gli embrioni umani «non possono essere trattati come materiale usa e getta». Infatti c’è il rischio che anche loro possano entrare a far parte di quella cultura dello scarto che, come più volte ripetuto, «fa tanti danni» e non rispetta la vita in senso integrale.

Inoltre, ammonisce il Pontefice, «non possiamo permettere che sia il profitto economico a condizionare la ricerca biomedica».

Per riuscire a comprendere tali profondi cambiamenti scientifici il vescovo di Roma propone di porsi nei loro confronti «con un discernimento ancora più profondo, ancora più sottile». Non si tratta, spiega, «di frenare il progresso tecnologico», bensì di accompagnarlo, «di proteggere sia la dignità umana sia il progresso». Del resto, conclude, «non possiamo pagare con la dignità umana il prezzo del progresso». Le due cose devono andare di pari passo, «armoniosamente insieme».

Secondo il gesuita Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa, «Francesco insiste sempre sulla necessità di un maggior discernimento sulle sfide della bioetica, sulla necessità di rispettare la vita umana e di non cercare in alcun modo i propri interessi in logiche di mercato che non hanno limiti». Riprendendo le parole del Pontefice il direttore rimarca come siano indispensabili «criteri di discernimento che aiutino a uscire da una cultura dello scarto» e che promuovano «il rispetto della vita in senso integrale», durante tutto il suo corso, dalla nascita alla morte naturale.

Realizzato insieme con la Pontificia accademia per la vita, il filmato tradotto in 23 lingue è stato creato e prodotto dalla Rete mondiale di preghiera in collaborazione con l’agenzia La Machi e il Dicastero per la comunicazione.