In collaborazione con l’Elemosineria apostolica in risposta alla grave emergenza

La Farmacia Vaticana apre le porte per aiutare chi è colpito dalla guerra

 La Farmacia Vaticana apre le porte  per aiutare chi è colpito dalla guerra  QUO-056
09 marzo 2022

Uno sforzo comune, sia della Farmacia Vaticana, sia dei suoi dipendenti e dei suoi clienti, per andare incontro ai bisogni urgenti delle popolazioni dell’Ucraina vittime della guerra. Farmaci di primo soccorso, antibiotici, antidolorifici, ma anche materiale sanitario e pediatrico sono già stati consegnati alla Basilica di Santa Sofia, punto di riferimento della comunità ucraina a Roma, per farli giungere direttamente là dove ce n’è maggior bisogno. In questa intervista a «L’Osservatore Romano», il direttore della Farmacia Vaticana, fra Thomas Binish Mulackal, dell’ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio (fatebenefratelli), traccia un primo bilancio della “gara di solidarietà” in atto anche in Vaticano.

Quali sono i prodotti più richiesti e donati?

Raccogliamo e inviamo soprattutto antibiotici, antidolorifici, antinfiammatori, medicinali a uso pediatrico e materiale di cura e primo soccorso.

Chi sono i destinatari di questi aiuti e come e quando arriveranno?

In questi giorni per la popolazione colpita dal conflitto stiamo raccogliendo offerte e donazioni dalle istituzioni e direzioni dello Stato della Città del Vaticano, come anche dai dipendenti religiosi, religiose e laici. Tutto ciò che abbiamo ricevuto dai singoli, enti e organizzazioni, è stato consegnato, attraverso l’Elemosineria apostolica, alla Basilica di Santa Sofia che provvede allo smistamento per rispondere alle richieste che vengono dall’Ucraina o dalle nazioni confinanti che accolgono gli sfollati in fuga.

Avete in progetto altre iniziative?

La Farmacia Vaticana è sempre attenta e sensibile alle emergenze umanitarie e sanitarie, in modo particolare quelle che toccano le popolazioni colpite dalle guerre. In particolare come comunità religiosa dei Fatebenefratelli abbiamo aderito, con i nostri collaboratori, all’iniziativa di aiuto promossa dall’Elemosineria apostolica partecipando attivamente alla raccolta di farmaci in Vaticano, lunedì 7 marzo, nel piazzale antistante il Governatorato.

È possibile continuare a donare altri farmaci da inviare ai profughi ucraini?

Non disponendo di un servizio online per l’acquisto di prodotti per le emergenze sanitarie, tutte le persone desiderose di partecipare alle iniziative di aiuto possono venire direttamente in farmacia dove il nostro personale è pronto a indirizzare le offerte nel modo più attento possibile e mirato all’emergenza in corso.

di Nicola Gori