Pillole di teologia

Il nesso intrinseco tra fede e verità

 Il nesso intrinseco tra fede e verità  QUO-056
09 marzo 2022

L’assunzione del linguaggio filosofico greco nel cristianesimo primitivo fu “provvidenziale”. Di questo è convinto J. Ratzinger-Benedetto xvi , intravedendolo nel sogno del Macedone che chiede aiuto e invita san Paolo a passare da loro. D’altra parte la traduzione dei Settanta in greco la dice lunga sul fatto che, riappropriarsi della verità del Vangelo “esculturandola” dal logos greco, appare una via impraticabile alla teologia cattolica (perché, invece, quella protestante, da Lutero a Barth e a E. Juengel, morto da poco, ha sempre rifiutato questo impatto di mediazione della Rivelazione con la ragione filosofica). Anche la prima enciclica di Papa Francesco, Lumen fidei — una vera testimonianza di “sinodalità diacronica” — al numero 23 insiste sulla “non estraneità” della cultura ellenistica alla dinamica profonda della rivelazione ebraica. Sta citando il testo di Isaia, 7,9 sulla fede — «se crederete» (ta’ aminu) — come un «restare saldi» (resterete saldi, te’ amenu) che la versione greca della Bibbia traduce invece con «comprendere»: «se non crederete non comprenderete». Chi si affida a Dio è stabile come la roccia e non vacilla. Non è mai scosso, perché ben fondato sulla verità: questo spostamento di accento non ha nulla di intellettualistico, quasi che la verità fosse un concetto e non il piano salvifico di Dio, ovvero la fedeltà di Dio che governa con sapienza, tenendo insieme i giorni e i tempi dell’uomo. Così: «l’uomo ha bisogno di conoscenza, ha bisogno di verità, perché senza di essa non si sostiene, non va avanti. La fede, senza verità, non salva, non rende sicuri i nostri passi. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri, qualcosa che ci accontenta solo nella misura in cui vogliamo illuderci» (n. 24). Tra fede e verità esiste un nesso intrinseco, così come tra verità e amore, perciò fede-verità-amore costituiscono un circolo solido indistruttibile.

di Antonio Staglianò