Ucraina 8 marzo

epa09808075 A woman ties ribbons in Ukrainian national flag colors in a girl's hair as people wait ...
08 marzo 2022

La giornata internazionale della donna quest’anno non può non guardare il coraggio, la forza, la prova sopportata in Ucraina, dove le donne sono costrette a lasciare le proprie case, per proteggere i figli. Donne che pregano. Donne che decidono di rimanere al fianco dei propri mariti per resistere ai carri armati che avanzano e ai razzi che esplodono. Donne che allattano tra le macerie e sotto il tiro dei mortai, donne che soccorrono, preparano il cibo, che danno alla luce la vita, nuova speranza, aspettando ore alle frontiere. Donne alla guida di auto e camion, perché la nazione è sotto attacco. Donne in marcia con le poche cose raccolte, tra freddo e neve. Donne che perdono la vita, che sono violentate, bambine colpite da bombe e proiettili. Chi può accettare tutto questo orrore?

Fuori dall’Ucraina altre raccolgono aiuti, lavorano in politica, in diplomazia per trovare soluzioni, protestano nelle piazze, vengono arrestate e picchiate. Donne: figlie, sorelle, madri, mogli, amiche, a costruire società, sostenere economie, portare istruzione e creatività, custodire il creato, proteggere l’umanità. Donne imprigionate.

«Ferire una donna è oltraggiare Dio» ha detto il Papa il primo gennaio di quest’anno, quando le ombre della guerra in Europa ancora non si vedevano, ma avanzavano silenziose, come spesso gli abusi, la violenza, nei confronti delle donne nel mondo. Vittime, troppo spesso nell’omertà, di violenze psicologiche e fisiche, bambine costrette a sposarsi in matrimoni combinati, obbligate a prostituirsi, a lavorare, a non studiare, uccise e che vedono morire i figli in guerra. Chi può tacere per tali abomini? Donne nell’ordinario, sostegno, aiuto e guida, eroiche, anche quando l’ordinario è distruzione. Donne che in ogni parte del globo si oppongono a logiche di separazione e inimicizia, che lavorano per l’unità. Nella storia della Chiesa tante sono sante, fari che hanno portato la luce salvifica di Cristo nel loro tempo e oggi in un’Europa ferita da ingiustizie e orrori. Patrone d’Europa, protettrici di questo continente come: Brigida, Ildegarda di Bingen, Teresa Benedetta della Croce e Caterina da Siena. L’affidamento in queste ore è a Maria, la Madre di Dio, affinché cessi ogni violenza in Ucraina e nel mondo e ogni uomo e donna possano vivere in pace.

di Massimiliano Menichetti