Il cardinale Parolin telefona a Lavrov: «Si fermino i combattimenti»

 Il cardinale Parolin telefona a Lavrov:  «Si fermino  i combattimenti»  QUO-055
08 marzo 2022

Il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov hanno avuto oggi un colloquio telefonico. Il cardinale ha ribadito quanto chiesto più volte da Papa Francesco e cioè di porre fine ai combattimenti. E ha anche manifestato la disponibilità della Santa Sede per qualsiasi tipo di mediazione ritenuta utile per favorire la pace. «Il cardinale — ha dichiarato il direttore della Sala stampa Matteo Bruni confermando la notizia della telefonata — ha trasmesso la profonda preoccupazione di Papa Francesco per la guerra in corso in Ucraina e ha riaffermato quanto detto dal Papa domenica scorsa all’Angelus. In particolare ha ribadito l’appello perché cessino gli attacchi armati, perché si assicurino dei corridoi umanitari per i civili e per i soccorritori, perché alla violenza delle armi si sostituisca il negoziato». In questo senso, concludendo la telefonata, il segretario di Stato Parolin ha riaffermato la disponibilità della Santa Sede «a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace».

La notizia del colloquio è stata riportata dall’agenzia Interfax citando il ministero degli Esteri di Mosca. «Le parti hanno espresso la speranza che il prossimo round di colloqui tra Mosca e Kiev si svolga presto e che si raggiunga un accordo sui temi chiave», con l’obiettivo di cessare le ostilità, affermano le fonti russe. L’entourage di Lavrov ha spiegato che il ministro ha informato Parolin «sulle motivazioni russe circa le cause e gli obiettivi dell’operazione militare speciale condotta in Ucraina». Domenica scorsa, come si ricorderà, il Pontefice aveva rimarcato che quella in corso in Ucraina non è un’operazione militare, ma una guerra. «Una enfasi speciale — conclude il comunicato del ministero degli Esteri — è stata posta sulle questioni umanitarie legate al conflitto, comprese le misure per proteggere i civili, l’organizzazione e l’attuazione di corridoi umanitari, l’assistenza ai rifugiati».