
04 marzo 2022
Sono l’esemplare di una forma di poesia civile i componimenti racchiusi ne Le ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini. L’opera (che utilizza in prevalenza la terzina dantesca) uscì in volume nel 1957: raccoglieva undici poemetti, tutti già pubblicati per la maggior parte in rivista tra il 1951 e il 1956. Un lavoro, quello di Pasolini, che cadeva in un momento molto delicato per la cultura italiana di sinistra, alla ricerca di nuovi e stabili equilibri dopo aver assistito alla condanna di Stalin nel corso del ventesimo congresso del partito comunista sovietico e alla drammatica invasione dell’Ungheria. In quello scenario Le ceneri di Gramsci venne a rivestire un valore di così potente attualità, sul piano sia politico che civile, da riscuotere un grande successo di vendite, insolito per un libro di poesia.
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