Oggi il secondo colloquio tra Kiev e Mosca

Con il fiato sospeso

FILE PHOTO: A view shows a residential building destroyed by recent shelling, as Russia's invasion ...
03 marzo 2022

Kiev , 3. Il mondo attende con il fiato sospeso l’esito del secondo round di colloqui — in programma oggi — tra le delegazioni di Mosca e Kiev, sperando in un accordo che possa mettere la parola fine alla guerra, scoppiata in Ucraina. O portare quanto meno a un cessate il fuoco. I negoziati dovrebbero avere luogo nell’area della foresta di Białowieża, località della Belarus al confine con la Polonia, dove l’8 dicembre 1991 fu decretata la fine dell’Unione sovietica e la nascita della Csi, la Comunità degli Stati indipendenti.

Kiev ha accettato l'incontro a patto che non vi sia alcun ultimatum di Mosca. Il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato dall’agenzia Interfax, ha assicurato che l’ipotesi di un cessate il fuoco è sul tavolo dei negoziati. E il ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov, stamane si è detto certo che una soluzione alla situazione dell’Ucraina sarà trovata. «Mosca — ha precisato il capo della diplomazia russa citato dalla Tass — accoglie con favore gli sforzi di mediazione del presidente francese Emmanuel Macron». «La Russia è pronta a discutere le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e tutta l’Europa», ha aggiunto Lavrov.

Per permettere alla delegazione ucraina di spostarsi, l’esercito russo ha fornito un corridoio di sicurezza. I colloqui avrebbero dovuto tenersi già ieri pomeriggio, ma alcune difficoltà logistiche e di comunicazione degli ucraini hanno indotto le delegazioni a rimandare l’atteso faccia a faccia a oggi. Il primo round di colloqui tenuto il 28 febbraio in Belarus si era concluso con la definizione di alcuni punti di contatto su cui «trovare posizioni comuni».

Spiragli di dialogo, dunque, ma sul campo l’offensiva militare russa non accenna a placarsi. Nell’ottavo giorno del conflitto le truppe russe continuano ad avanzare. Ieri hanno conquistato Kherson, nel sud del Paese. Ma intanto aumenta anche la pressione internazionale sul presidente, Vladimr Putin.

Dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, al premier britannico, Boris Johnson, si amplia lo schieramento dei leader occidentali che intendono portare il Putin davanti alla Corte dell’Aja. Il ventaglio delle accuse cresce insieme ai giorni di guerra, mentre dalle macerie fumanti degli edifici civili di Kiev, di Kharkiv, di Mariupol, di Kherson emergono le prove di una guerra “sporca”, che non risparmia bambini, donne, anziani, combattuta anche con armi proibite. La Corte penale internazionale ha già aperto un’indagine su presunti crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina e l’Assemblea generale dell’Onu e ha approvato con una maggioranza schiacciante la risoluzione contro Mosca per l’invasione, chiedendo un ritiro «immediato» delle truppe e condannando le minacce nucleari del Cremlino. L'ambasciatore ucraino all'Onu, Sergiy Kyslytsya, ha senza mezzi termini accusato la Russia di «genocidio». Biden ha parlato di «voto storico che mette a nudo l’isolamento di Putin».

Sul campo, come anticipato, si combatte pesantemente. Potenti esplosioni sono state udite nella notte a Kiev e in altre città ucraine. Lo ha reso noto la Bbc. I media locali hanno anche riferito di combattimenti alla periferia della capitale. «Il nemico sta cercando di sfondare», ha scritto su Telegram il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. Distrutti centinaia di snodi di trasporto, edifici residenziali, ospedali e asili. Spenti più di 400 incendi e disinnescati 416 ordigni.

Anche il centro di Kharkiv è stato colpito nuovamente da missili russi, mentre le forze separatiste della Repubblica di Donetsk hanno circondato Mariupol, dove non c'è più acqua e 500.000 persone sono tuttora bloccate. L'allarme arriva dal sindaco della città, Vadym Boichenko, come riporta il «Guardian». «Le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l'uscita dei civili dalla città, bloccando mezzo milione di persone», ha affermato, precisando che «non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti perché i bombardamenti non si fermano. Crediamo che almeno centinaia di persone siano morte». Sotto le bombe a Kharkiv è morta anche un’osservatrice dell’Osce, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Inoltre, i bombardamenti hanno colpito almeno tre scuole e la Cattedrale dell’Assunzione: lo riporta in un tweet il quotidiano «Kyiv Independent», aggiungendo che gravi danni sono stati inflitti anche a Okhtyrka, dove decine di edifici residenziali sono stati distrutti.

Gli Stati Uniti stimano che nei sette giorni di invasione dell'Ucraina siano circa 2.000 i militari russi morti, per i media ucraini sarebbero addirittura 9.000. Ma il Cremlino parla di 498 vittime tra le proprie file e di 2.870 tra gli ucraini.

Sulle sanzioni alla Russia l’Unione europea non arretra: oggi, infatti, sarà varato un nuovo pacchetto di misure, che coinvolgeranno pure la Belarus. Con la guerra che pesa sull'economia, Bruxelles valuta intanto di prolungare la sospensione del Patto di stabilità e non attuare la stretta sul debito. Oggi in Europa arriva Blinken: andrà in Polonia, Moldavia e nei Paesi baltici in segno di sostegno all’Ucraina.