L’incontro con l’attore Lino Banfi

Con il «nonno d’Italia»

 Con il «nonno d’Italia»  QUO-050
02 marzo 2022

«Una preghiera per la pace in Ucraina e una per mia moglie Lucia, perché ieri abbiamo celebrato sessant’anni di matrimonio»: così l’attore Lino Banfi racconta l’incontro con Papa Francesco avvenuto stamani, prima dell’udienza generale. «Il Papa e io siamo coetanei, classe 1936: gliel’ho ricordato, facendo notare che io sono cinque mesi più vecchio» racconta Banfi. «Trovo straordinario che abbia scelto di fare le catechesi sulla vecchiaia, che non è l’età dello “scarto”... anzi! A me fa piacere quando mi chiamano “nonno d’Italia” — da quando ho interpretato “nonno Libero” in una serie tv — e al Papa ho detto che lui è davvero il “nonno del mondo”, perché gli anziani sono fondamentali per il futuro... sempre di più!».

Ma «proprio perché sono vecchio — dice — ho confidato al Papa che non pensavo mai di assistere a un’altra guerra in Europa, e che mi sento vicino alle persone sofferenti, da nonno, pregando per la pace». Pensando anche «che il presidente Zelensky è stato, prima, un attore televisivo — proprio come me — e che ora è presidente in un tempo durissimo». E «sì, io sono un attore “per vocazione” e provo a raccontare la realtà — aggiunge Banfi — ma sono anche un comico e so, per esperienza, che strappare un sorriso, se non proprio una risata, anche nei momento più critici è un “dono di Dio” che, nel piccolo, può infondere coraggio, dare speranza». Francesco ha donato al “nonno d’Italia” il libro sulla Statio orbis del 27 marzo 2020, con una dedica nella quale lo ringrazia «per il bene che fa» e gli ricorda di pregare per lui.