I saluti

Accompagniamo il popolo che soffre sotto le bombe

 Accompagniamo il popolo  che soffre sotto le bombe  QUO-050
02 marzo 2022

Nella giornata di digiuno e preghiera per l’Ucraina


«Accompagniamo tutto il popolo» ucraino «che sta soffrendo dei bombardamenti»: lo ha chiesto il Papa rilanciando l’odierna giornata di preghiera e digiuno per la pace nel Paese dell’Europa orientale, al termine dell’udienza generale, conclusasi con il canto del Pater noster e la benedizione apostolica. Nei saluti rivolti ai presenti, il Pontefice ha anche ringraziato i polacchi che hanno aperto i confini e le case ai vicini in fuga dalla guerra.

Saluto cordialmente i fedeli di lingua francese presenti a questa Udienza, in particolare i redattori dei giornali «L’Invisible» e «Découvrir Dieu».

Oggi entriamo nel tempo di Quaresima. La nostra preghiera e il digiuno saranno una supplica per la pace in Ucraina, ricordando che la pace nel mondo inizia sempre con la nostra conversione personale, alla sequela di Cristo.

Dio vi benedica!

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’udienza odierna, in particolare quelli provenienti da Norvegia, Irlanda e Stati Uniti d’America. A tutti auguro che il cammino quaresimale, che oggi iniziamo con la preghiera e il digiuno per la pace in Ucraina, ci porti alla gioia della Pasqua con il cuore purificato e rinnovato dalla grazia dello Spirito Santo. Su ciascuno di voi, e sulle vostre famiglie, invoco abbondanti benedizioni del Signore.

Saluto cordialmente i fedeli di lingua tedesca. Iniziamo questa Quaresima in spirito di penitenza e di preghiera per implorare la misericordia di Dio su di noi e la pace per il mondo intero.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Que el Espíritu Santo nos conceda la gracia de experimentar la belleza de cada etapa de la vida, infancia, juventud, adultez, ancianidad, que promueva la necesidad de una alianza entre las generaciones, niños, jóvenes, adultos y ancianos llena de armonía y serenidad. Dios los bendiga. Muchas gracias.

Saluto cordialmente i fedeli di lingua portoghese! Incominciamo oggi la strada della Quaresima. Vi invito a fare questo percorso di conversione attraverso l’aiuto ai più bisognosi, la penitenza fatta con gioia e la preghiera fiduciosa, chiedendo intensamente al Signore il dono della pace. Dio vi benedica!

Saluto i fedeli di lingua araba. È bello pensare a formare dei rapporti affettuosi tra vecchiaia e giovinezza che si irradiano sullo stile complessivo delle relazioni, allora, la sovrapposizione delle generazioni diventerebbe fonte di energia per un umanesimo realmente visibile e vivibile. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male!

Saluto cordialmente tutti i Polacchi.

Voi, per primi, avete sostenuto l’Ucraina, aprendo i vostri confini, i vostri cuori e le porte delle vostre case agli ucraini che scappano dalla guerra.

State offrendo generosamente a loro tutto il necessario perché possano vivere dignitosamente, nonostante la drammaticità del momento.

Vi sono profondamente grato e vi benedico di cuore! E questo frate francescano che fa lo speaker adesso, in polacco: ma lui è ucraino! E i suoi genitori sono in questo momento nei rifugi sotto terra, per difendersi dalle bombe, in un posto vicino a Kiev. E lui continua a fare il suo dovere qui, con noi. Accompagnando lui accompagniamo tutto il popolo che sta soffrendo dei bombardamenti, i suoi genitori anziani e tanti anziani che sono nel sotto terra per difendersi. Portiamo nel cuore il ricordo di questo popolo. E [rivolto a lui] grazie a te per continuare nel lavoro.

‎‏Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i sacerdoti della diocesi di Milano e il personale militare e civile dell’esercito di stanza ad Avellino.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Disponiamoci con fiducia a percorrere l’itinerario quaresimale che inizia oggi come occasione di conversione e di rinnovamento interiore nell’ascolto della Parola di Dio, nella preghiera, nel quotidiano esercizio della carità verso il prossimo.

A tutti, la mia benedizione!