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Cinema

Padri, figlie, figli: ciak si gira

 Padri, figlie, figli: ciak si gira   DCM-004
02 aprile 2022

Armoniosa o conflittuale, tradizionale o allargata, naturale o d’elezione, la famiglia ha sempre ispirato il cinema. Che nel corso degli anni ha impiegato tutti i suoi registri per analizzare, esaltare, criticare, in una parola portare al centro dell’attenzione il nucleo sociale di base. C’è la commedia “nera”, anzi nerissima: il film di Mario Monicelli Parenti serpenti (1992) in cui fratelli e sorelle, figli, nipoti, zii e cognati mettono a punto un piano diabolico comune per sbarazzarsi degli anziani genitori bisognosi di accudimento. Al cinismo del maestro toscano risponde la potente elegia di The Tree of Life (2011), il capolavoro di Terrence Malick che, con l’aiuto delle star Brad Pitt, Sean Penn e Jessica Chastain, tenta di svelare i segreti della famiglia, primo luogo dove l’essere umano impara i segreti del mondo e, in armonia con il Creato, riceve l’imprinting. Per Ettore Scola (La Famiglia, 1987) le vicende di un nucleo borghese romano, seguito nel tempo tra nascite, morti, matrimoni e amori mancati, riflettono l’intera storia italiana. Per Gabriele Muccino i legami tra congiunti sono invece l’origine di ogni conflitto, la fonte primaria dell’infelicità: esprimono questo amaro punto di vista film come Ricordati di me (2003) sul fallimento di una famiglia tra frustrazioni, compromessi e tradimenti, Padri e figlie (2015) dedicato al groviglio di sentimenti che lega una ragazza al genitore e la recente serie tv A casa tutti bene incentrata sul disfacimento di una dinastia di ristoratori divisi da avidità, rancori, atroci segreti. Riscatta il pessimismo del regista romano il giapponese Hirokazu Kore’eda, che ha fatto dei legami familiari il cuore pulsante dei suoi poetici, premiatissimi film partendo da una convinzione: c’è famiglia dove c’è amore, a dispetto del Dna. In Father and Son (2013) un uomo apprende che suo figlio è stato scambiato con un altro neonato alla nascita e deve scegliere se accogliere l’erede biologico o continuare a crescere il bambino che ha creduto suo. In Little Sister (2015) tre sorelle scoprono alla morte del padre di avere una sorellastra e la invitano a vivere da loro, in Ritratto di famiglia con tempesta (2016) un nucleo sfasciato finisce per ricomporsi, il protagonista di Un affare di famiglia (2018) fa da padre a una bambina abbandonata. E nella commedia di Paolo Genovese Una famiglia perfetta (2012) un uomo, per sentirsi meno solo a Natale, affida a un gruppo di attori il ruolo dei suoi parenti. La famiglia è necessaria, ci ricorda il cinema. Fino al paradosso.

di Gloria Satta