Un’emergenza nell’emergenza

«Un bambino malato di cancro non ha paura di morire per il cancro. Anzi, durante la terapia scherza, ride, gioca, cerca di vivere la sua vita. Ma questi nostri bambini adesso hanno paura della guerra. E di morire per la guerra». Da giovedì scorso ne ha viste e sentite tante Damiano Rizzi, presidente di Soleterre, la onlus che lui stesso ha fondato vent’anni fa e che da allora è presente in Ucraina accanto ai piccoli malati oncologici; ma quando racconta delle conseguenze della guerra sui bambini assistiti laggiù, la voce — che in questo caso è anche quella del professionista psico-oncologo clinico — si incrina come non mai durante il colloquio. I suoi bambini sono quelli costretti, ad ogni suono di sirena dell’allarme bombardamenti, a rifugiarsi nei sotterranei degli ospedali di Kiev e Leopoli, nei ...