Mentre si combatte e Putin mette in stato d’allerta il sistema difensivo nucleare

Al via i colloqui tra Kiev e Mosca

Residents take shelter in the basement of an apartment building, after Russia launched a massive ...
28 febbraio 2022

Kiev, 28. Mentre in Ucraina si continua a combattere — con Kiev sotto le bombe, assediata dalle forze russe, e con la battaglia che continua a infuriare nella città di Kharkiv, la seconda più importante del Paese —, si apre uno spiraglio di trattativa. Sono infatti iniziati oggi nella regione di Gomel, vicino al fiume Pripyat, al confine tra Ucraina e Belarus, i colloqui tra delegazioni di Kiev e di Mosca.

Le trattative per un cessate il fuoco si annunciano comunque in salita, soprattutto dopo la decisione di ieri del presidente russo, Vladimir Putin, di mettere in stato d’allerta il sistema difensivo atomico della Russia. La delegazione russa a Pripyat — disabitata dal disastro di Chernobyl — è guidata da Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura. Per l’Ucraina, stando a una fonte bene informata, c’è invece il ministro della Difesa, Oleksii Reznikov. Il colloquio odierno sarà «senza precondizioni», ha assicurato il presidente ucraino, Zelensky, che non ha nascosto le difficoltà. «Non credo molto all’esito di questo incontro, ma proviamoci», ha avvertito il presidente, che da Minsk ha incassato la promessa di una tregua nella zona dei colloqui. «Le prossime ore saranno cruciali», ha aggiunto Zelensky in una telefonata con il primo ministro britannico, Boris Johnson.

Il presidente della Belarus, Alexandre Lukashenko, ha assicurato a Zelensky che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimarranno a terra «durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina». Promessa a quanto pare di ridottissimo respiro dato che, poco dopo la conferma del negoziato, un missile lanciato dal territorio bielorusso ha colpito a Kiev l’aeroporto di Zhytomyr, secondo il Centro per le comunicazioni strategiche e la Sicurezza informatica.

La comunità internazionale ha definito «inaccettabile e inconcepibile» l'allerta del sistema difensivo nucleare annunciata da Putin, anche perché non non c’è mai stata alcuna minaccia diretta alla Russia. Per il leader del Cremlino, invece, «i Paesi occidentali intraprendono non solo azioni ostili come le sanzioni». Per Kiev si tratta di una mossa per creare pressioni durante i negoziati di oggi. Lukashenko, proprio in questo ruvido contesto, ha invitato Mosca a schierare armi in Belarus se gli Stati Uniti o la Francia le schiereranno in Polonia o in Lituania.

Oggi è anche in programma una nuova riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, in cui verrà proposta una tregua umanitaria per evacuare donne e bambini dall’Ucraina. Di fronte alla crisi, il Consiglio di Sicurezza ha deciso — con 11 voti a favore, uno contrario (la Russia) e 3 astenuti (tra cui la Cina) — di convocare una rara sessione speciale di emergenza dell’Assemblea generale, avvenuta solo dieci volte nella storia, l’ultima delle quali nel 1997.

Intanto a Kiev e a Kharkiv, dopo una breve tregua nella notte, si è ripreso a combattere. Nella capitale ormai scarseggia tutto, dal cibo ai medicinali e negli ospedali anche l’ossigeno. Danneggiato anche il seminario diocesano alla periferia di Kiev. I seminaristi avevano lasciato l’edificio qualche ora prima.

Ma combattimenti si segnalano anche in altre località. Un missile russo — riferiscono i media ucraini — ha colpito un condominio, un asilo e un negozio nel centro di Chernihiv provocando un incendio. Molti i feriti. Intensi combattimenti anche attorno alla città portuale di Mariupol, ha precisato davanti ai microfoni tv il capo dell’amministrazione regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, senza specificare se le forze russe hanno guadagnato o perso terreno, né fornire dati su eventuali vittime. Oleksandr Svidlo, sindaco ad interim della città di Berdyansk, sulla costa meridionale dell’Ucraina, ha invece affermato che le forze russe sono entrate e hanno preso il controllo della città. Berdyansk, che ha una piccola base navale, ha una popolazione di circa 100.000 abitanti.

La Russia, dal canto suo, ha denunciato bombardamenti nel Donbass, «i peggiori degli ultimi mesi», «con vittime civili e infrastrutture danneggiate».

Dall’inizio dell’invasione russa sono almeno 108 i civili uccisi. È il dato fornito dal Commissario dell’Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet. «La maggior parte dei civili sono stati uccisi da armi esplosive a lungo raggio di azione, in particolare tiri di artiglieria pesante, lanciamissili e bombardamenti aerei. Temo, però, che le cifre reali siano considerevolmente più alte», ha aggiunto Bachelet, in apertura del Consiglio dei diritti dell’uomo a Ginevra.

E per la prima volta in assoluto, l’Unione europea ha deciso di finanziare l'acquisto e la consegna di armi ed equipaggi «per un Paese sotto attacco», ha confermato in una nota da Bruxelles il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, delineando, di fatto, un ruolo inedito per l'Unione: quello di soggetto attivo in un conflitto. Che Bruxelles voglia fare sul serio emerge anche da un’ulteriore mossa, anche questa inedita, spiegata da von der Leyen: la messa al bando dei media governativi russi Rt e Sputnik e delle testate accessorie. «La macchina mediatica del Cremlino non potrà più diffondere le sue bugie per giustificare la guerra di Putin», ha detto.

L’Alto Rappresentante della Politica Estera Josep Borrell ha chiesto e ottenuto l'attivazione di due tipi di assistenza militare: quella per le armi non letali e quella per il materiale letale, per il quale saranno messi in campo 450 milioni. Non solo elmetti e divise, quindi, ma anche munizioni, fucili, missili. Bruxelles rimborserà, anche retroattivamente, tutti quegli Stati che invieranno armi all’Ucraina. Ma provvederà anche ad incentivare, con un sostegno finanziario, il maggior numero di Capitali a farlo.

Da segnalare, infine, la decisione della Ue di chiudere il proprio spazio aereo a velivoli russi.