Nella struttura occupata dell’ex salumificio Fiorucci l’arte è ospite accanto agli emarginati

Dove l’altro
incontra l’altrove

 Dove l’altro incontra l’altrove  QUO-047
26 febbraio 2022
Vedi una costruzione fatiscente, con i muri scrostati e i vetri rotti, e pensi alle persone che ci vivono dentro, un’umanità dolente che cerca riparo laddove ci sono solo detriti, cumuli di sporcizia, disagio. E, invece, all’interno dell’ex stabilimento del salumificio Fiorucci, in via Prenestina 913, nella periferia est di Roma, trovi un’esplosione di colori, di vita, di linguaggi, di idee. Perché la cittadella Metropoliz, dove vivono circa 200 persone di tre continenti diversi, è anche una galleria d’arte. Si chiama “Museo dell’Altro e dell’Altrove” (Maam) ed è un progetto artistico di Giorgio de Finis, antropologo, scrittore, documentarista. Tutto è cominciato il 27 marzo del 2009, quando un gruppo di persone senza casa ha tagliato la catena che chiudeva il cancello della fabbrica abbandonata da tempo ...

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