Un anno fa la barbara uccisione

Luca Attanasio operatore di pace

 Luca Attanasio operatore di pace  QUO-043
22 febbraio 2022

Il 22 febbraio del 2021 veniva barbaramente ucciso nella Repubblica Democratica del Congo, assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci della scorta e l’autista Mustapha Milambo, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio.

Ciò che colpisce di questo squarcio di cronaca nera è la luce che è passata attraverso il buio di una simile morte. Infatti la notizia della sua uccisione ha rivelato a molti anche il profilo di un uomo, di un italiano, e di un uomo delle istituzioni che come direbbe il Vangelo non poteva in nessun modo restare nascosto (Mt 5,13).

Il vaticanista Fabio Marchese Ragona, forse a partire proprio da questo imperativo, ha dedicato a lui un’originale biografia dal titolo Luca Attanasio. Storia di un ambasciatore di pace edito da Piemme, facendo parlare amici, colleghi e familiari di Attanasio, e restituendo a tutti la figura straordinaria di un uomo il cui valore aggiunto era proprio l’umanità. Ma così come capita per tutti coloro che a causa di un evento balzano agli onori della cronaca, anche Attanasio non è un “eroe” improvvisato, ma uno di quei costruttori di pace che ha sempre intuito che il maggior eroismo non consiste nei gesti eclatanti ma nel paziente lavoro di tessitura dei rapporti, delle piccole iniziative di bene, e dell’essere accanto a chi fa più difficoltà. Tutti i testimoni che parlano nelle pagine della biografia di Marchese Ragona attestano questa sua innata dote a dare valore alle relazioni, e a saper fare emergere il bene degli altri, soprattutto di coloro che vivono nelle “periferie esistenziali”, per usare una categoria cara a Papa Francesco. Uomini così non muoiono mai veramente perché fanno parte di quella schiera di testimoni che divengono “causa di vita” per molti. Ma il segreto è tutto in quell’interiorità così bene coltivata per tutti gli anni della sua formazione e della sua vita. Ne è testimonianza una lettera che Luca Attanasio scrive a se stesso in un originale esame di coscienza, all’età di 23 anni, e che con cristallina sincerità ne mostra tutta la forza, tutta la profondità, tutta la luce. Questo libro di Marchese Ragona è più di una biografia, è una testimonianza, un piccolo scrigno che raccoglie la storia di un grande uomo dei nostri tempi, uno di quegli operatori di pace, che come ci ricorda il Vangelo sono beati e chiamati davvero figli di Dio (Mt 5, 9).

Merate, 3 dicembre 2000

Caro Luca,

come va? […]

Quali cose contano veramente?

Ti vedo un po’ perso e un po’ frenetico. Molto freddo. Non hai più quella freschezza che ti distingueva. La stanchezza ti ingrigisce e congela la tua capacità di aprire il cuore. Stai diventando un uomo. Ma che uomo. Freddo e menefreghista? Sarà poi vero o è il momento?

Lotta per ciò che vuoi. Non lo fai mai. Ti rassegni.

Perché non ti accendi ed illumini chi ti sta intorno?

Perché non ti lanci verso chi avrebbe realmente bisogno di qualche gesto di affetto?

Perché sorridi solo con le labbra?

Fermati e pensati. Pensati a fondo. […]

Impara ad ascoltare. Mi sembra che tu vuoi essere sempre al centro dell’attenzione, forse un po’ meno di qualche anno fa, ma sei ancora troppo preso da te stesso. Tant’è che non sai dar valore al bene fatto dagli altri. La tua riconoscenza è spesso insipida, passeggera, fatta solo di parole. Forse fai lo stesso anche con Gesù. Non provi ammirazione? Si, ma a parole. […]

Ma Gesù ha detto che non devi cercare una ricompensa delle tue azioni sulla terra. Nascondi, dietro l’umiltà, ogni tuo gesto di bontà.

Fuggi dall’ipocrisia.

Ma ami veramente il Signore? Si? Cosa hai fatto per Lui? A cosa hai rinunciato per Lui? Sei un uomo che ha paura di solcare il mare in burrasca perché sei troppo attaccato alla tua vita, quella stessa vita che ti è stata data dalle mani di Dio. […]

E Dio? Non entri realmente in contatto con Lui. Egli è anche negli altri. Ma c’è anche Lui. Dedicagli più tempo. Ama perché tutto ciò che fai per puro amore, con cuore disinteressato, è sicuramente giusto.

Ama, senza riserve, dando il meglio di te.

Dio ti ama. Dio ama e non giudica. Legge il tuo amore dalle labbra del tuo cuore. Impara a parlare d’amore. Impara ad ascoltare, anzitutto. Questo è il primo passo. Non ti affannare per voler apparire il migliore. Perché ti affanni? Certo, impegnati e dai il meglio di te in tutto. In tutto però. Non solo nelle cose che ti vengono più comode.

Ti voglio bene.

Luca

di Luigi Maria Epicoco