Giovani “socialmente giusti”

«Non è giusto!»: mio nipote Carlo ha solo 13 anni, ma questa frase la ripete spesso. Ha un senso della giustizia molto spiccato che lo spinge a ribellarsi di fronte ad ogni disuguaglianza che incontra. Che si tratti di disparità percepite a scuola, nello sport o in famiglia — il confronto con il fratello maggiore Luca è una costante —, oppure lette sui libri o apprese dalla tv, la sua prima reazione è sempre quella di esclamare: «Non è giusto!». Questo semplice esempio rivela, in realtà, un principio fondamentale: la giustizia si “impara” da piccoli. E alla giustizia bisogna essere educati, affinché si sviluppi e accompagni la crescita integrale di ciascuno. La Giornata mondiale della giustizia sociale, che ricorre il 20 febbraio, si pone proprio questo obiettivo: ...