Iniziato il ritiro di truppe russe dal confine dopo che il Cremlino ha annunciato la disponibilità a negoziare

Ucraina, segnali
di distensione da Mosca

Russian tanks of the Western Military District units return to their permanent deployment sites, in ...
15 febbraio 2022

Spiragli nella crisi tra Russia e Ucraina. Dopo l’annuncio dell’inizio del ritiro, iniziato stamane, di parte delle truppe schierate al confine con l’Ucraina, il ministero della Difesa russo ha anche pubblicato il video dei blindati che tornano alle basi di provenienza una volta finite le esercitazioni. Alcune immagini ritraggono la marcia fuoristrada di carri armati, blindati, veicoli di fanteria e sistemi di artiglieria caricati su un treno. «I distaccamenti dei distretti militari del sud e dell’ovest che hanno svolto le loro missioni — ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov — si stanno preparando a tornare alle loro basi in treni e mezzi per il trasferimento delle truppe».

Gli eventi di questa mattina fanno seguito alle dichiarazioni di ieri del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il quale ha assicurato che il presidente russo Vladimir Putin era «disposto a negoziare» e aggiunto che la crisi ucraina è solo una parte delle più ampie preoccupazioni relative alla sicurezza che nutre la Russia.

«Il presidente Putin ha sempre chiesto negoziati e diplomazia», ha detto Peskov alla Cnn. «E l’Ucraina è solo una parte del problema, è una parte del più grande problema delle garanzie di sicurezza per la Russia e ovviamente il presidente Putin è disposto a negoziare». Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov aveva detto ieri a Putin di aver visto una «possibilità» di dialogo diplomatico con l’Occidente sulle preoccupazioni per la sicurezza della Russia e aveva raccomandato che tali sforzi continuinassero.

Già da diverso tempo gli osservatori internazionali sottolineano quanto fosse necessario l’attuale status quo per evitare reazioni da una parte e dall’altra che potrebbero portare a un conflitto armato. «L’Ucraina e i Paesi occidentali — ha dichiarato il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba, poco dopo l’annuncio di Mosca — hanno impedito l’escalation» russa.

In un messaggio diffuso attraverso Telegram dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, « il 15 febbraio 2022 entrerà nella storia come il giorno in cui la propaganda di guerra occidentale è fallita. Sono caduti in disgrazia e sono stati distrutti senza che sia stato sparato un solo colpo».

La soluzione diplomatica, al momento, ha quindi prevalso allontanando i fantasmi di un’invasione da parte di Mosca che avrebbe potuto provocare una crisi profonda all’interno dello scacchiere internazionale. Già lunedì sera, il segretario di Stato americano Antony Blinken, aveva affermato all’emittente televisiva «France24» che «la strada della diplomazia» era ancora aperta sottolineando che gli Stati Uniti stavano facendo «tutto il possibile per convincere la Russia che dovrebbe percorrere la via della diplomazia, la via del dialogo per risolvere pacificamente tutte le divergenze esistenti». Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, aveva affermato ieri che «abbandonare la diplomazia per il confronto non è oltrepassare la linea, ma un salto nel precipizio». Di qui, l’invito a «non far fallire la causa della pace», e a trovare una soluzione diplomatica alla crisi. Parlando davanti ai giornalisti a New York, il numero uno del Palazzo di Vetro si era detto «profondamente preoccupato per le accresciute tensioni e speculazioni su un potenziale conflitto militare in Europa. Resterò pienamente impegnato nelle ore e nei giorni a venire», riferendo di aver avuto colloqui telefonici con i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina.

Soddisfazione è stata espressa dai leader politici di tutto il mondo. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, dopo il suo incontro a Strasburgo con l’Alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borrell, in un tweet ha scritto che «la situazione in Ucraina richiede una risposta unita. Incontrando l’Alto rappresentante Ue ho sollecitato gli sforzi per continuare ad allentare le tensioni, ma ho ribadito che se la situazione dovesse peggiorare, sosterremo un’azione rapida, coordinata e concreta».