Il cardinale Czerny celebra in Canada le esequie del vescovo Remi Joseph De Roo

Pellegrino
del Concilio Vaticano II

 Pellegrino   QUO-036
14 febbraio 2022

“Pellegrino del concilio Vaticano ii ”: così il vescovo canadese Remi Joseph De Roo — morto il 1° febbraio a quasi 98 anni — raccontava il proprio servizio appassionato al popolo di Dio. Lo ha ricordato il cardinale Michael Czerny, prefetto “ad interim” del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, tratteggiandone la figura durante la celebrazione delle esequie sabato 12 febbraio nella cattedrale di St. Andrew a Victoria. In questa diocesi canadese monsignor De Roo è stato vescovo dal 1962 al 1999.

E vescovo con lo spirito del Vaticano ii , ha affermato il cardinale Czerny nell’omelia: «È stato un padre conciliare che ha dedicato» tutta la vita «a riscoprire continuamente cosa significa vivere come cristiano conciliare e come Chiesa conciliare... e ora appunto come Chiesa sinodale».

Nato il 24 febbraio 1924 a Swan Lake, nell’arcidiocesi di Saint-Boniface, monsignor De Roo era stato ordinato sacerdote all’età di 26 anni. Divenendo poi il più giovane presule del mondo quando, il 29 ottobre 1962, a 38 anni, Giovanni xxiii lo aveva nominato vescovo di Victoria, in British Columbia. Da giovane pastore aveva preso parte a tutte le quattro sessioni del Concilio Vaticano ii : era rimasto l’ultimo presule canadese di lingua anglofona in vita ad aver preso parte all’assise conciliare.

Nell’omelia il cardinale Czerny ha anzitutto portato la benedizione di Papa Francesco. E ha sottolineato come monsignor De Roo, forte delle sue convinzioni, sia sempre stato un testimone e un esempio per la sua capacità di seguire l’appello del Vaticano ii a scrutare i “segni dei tempi”, ad aprirsi al dialogo senza condannare. Per il vescovo canadese il Concilio era stato «un viaggio di scoperta che — aveva confidato — avrebbe cambiato radicalmente tutta la mia visione della realtà». Del resto, «l’appartenenza alla Chiesa — ha detto il porporato — si fonda più che mai sulla fedeltà al Concilio e sull’attenzione al cuore umano, alla comunità, alla casa comune, con orecchi e occhi attenti ai “segni dei tempi” che rivelano continuamente la presenza di colui che verrà».

Il cardinale Czerny ha poi evidenziato alcuni elementi della linea pastorale di monsignor De Roo: il profondo legame di amicizia con le comunità indigene, così come il forte impegno per la promozione della giustizia sociale nelle politiche pubbliche — per molti anni aveva infatti guidato il Social justice committe della Conferenza episcopale canadese — con una ferma opposizione all’aborto. Sostenitore del ruolo dei laici nella Chiesa, e in particolare delle donne, nel 1983 aveva promosso la dichiarazione dei vescovi canadesi “Riflessioni etiche sulla crisi economica” nella quale si affermava che «l’obiettivo di servire i bisogni umani di tutte le persone nella nostra società deve avere la precedenza sulla massimizzazione dei profitti e della crescita». Ancora, il cardinale ha rievocato l’attenzione del vescovo per gli ordinati che avevano scelto di lasciare il ministero sacerdotale e gli sforzi in campo ecumenico. «Ricordiamo anche — ha concluso Czerny — che se ci affiliamo alle élite invece di confidare nel Signore e optare per i poveri, se ci rannicchiamo all’interno dei nostri gruppi chiusi invece di uscire verso le periferie esistenziali, poi si finisce lontani dal popolo di Dio e fuori dalla vera comunione con la Chiesa cattolica».