Il Pontefice per i settant’anni del Movimento fondato dal gesuita Riccardo Lombardi

Per un mondo migliore

 Per un mondo migliore  QUO-033
10 febbraio 2022

Da «selvaggio» a «divino» e soprattutto «più umano», quindi vicino ai dolori della gente. Francesco mutua le parole di Papa Pio xii per indicare la «trasformazione» che auspica per questo mondo ferito da guerre e ingiustizie. Il Pontefice parla in un breve videomessaggio registrato a Santa Marta per tutti i membri del Movimento per un Mondo Migliore che celebrano i 70 anni dalla nascita, dovuta all’intuizione del gesuita Riccardo Lombardi e alla volontà di Pio xii , espressa pubblicamente il 10 febbraio 1952 nel suo Proclama per un Mondo Migliore.

A Pacelli fa riferimento Francesco quando incoraggia i membri del Movimento a proseguire la missione portata avanti in questi sette decenni, seguendo «una visione di vita, una visione di creazione»: «Pio xii — ricorda — parlava di “trasformazione”. In particolare dice una parola riferita al mondo: “selvaggio”, che deve diventare più umano, più “divino”, ma soprattutto più umano, perché il Signore è sempre vicino all’umano. Andate avanti, non scoraggiatevi, continuate a lavorare per operare questa trasformazione nel mondo». Soprattutto Papa Francesco incoraggia a «lavorare per la giustizia, ai bambini, agli anziani, e per la pace», perché «il mondo migliore che vogliamo sia un mondo di pace».  

Il Movimento nasce nel 1952 quale risultato del dialogo tra Pio xii e padre Lombardi, entrambi concordi sull’urgenza che la Chiesa intervenisse in un’epoca in cui l’Europa si risollevava dalla devastazione dell’influenza fascista, dell’occupazione nazista e della minaccia dell’ideologia comunista. Nel  “Proclama”  Pio xii affermava infatti: «C’è un mondo intero che deve essere ricostruito dalle sue fondamenta, che deve essere trasformato da selvaggio in umano, da umano in divino, secondo il cuore di Dio».

Una proposta universale che  ha avuto come punto di partenza l’Italia grazie a padre Lombardi che, di fronte all’orizzonte di distruzione dei totalitarismi, opponeva una sola via di risposta: la fraternità universale. Quella stessa fratellanza, fondata sul senso dell’umano e sulla relazione data attraverso la figura di Cristo, alla quale oggi Papa Francesco affida le sorti dell’umanità come «ancora di salvezza». 

Sulle relazioni e il loro rinnovamento si è concentrata quindi l’opera di Lombardi, ricostruita nel libro di Raffaele Iaria Verso un mondo migliore (edizioni Àncora). Relazioni da ricostruire in ogni ambito, in tutto ciò che è istituito, strutturato, progettato tra gli esseri umani: quindi Stati, sistemi politici, agenzie, convenzioni e trattati internazionali, operazioni economiche e, naturalmente, anche la Chiesa cattolica, dove i rapporti istituzionali e gerarchici — diceva il gesuita — devono essere fondati sulla fraternità. La proposta era, ed è tuttora, quella di una necessaria conversione, collettiva e personale, che scaturisce dalla ricerca permanente e sempre più profonda del senso del destino umano. Per contribuire a questa conversione-trasformazione, padre Riccardo Lombardi propose come strumento le Esercitazioni, dalle quali emergeranno nuove proposte pastorali. Da questo dinamismo è nato il Gruppo Promotore del Movimento per un Mondo Migliore, formato da persone di diverse vocazioni, credi, nazionalità.

L’associazione si articola oggi in Gruppi Locali con un ambito di azione nazionale, ma anche regionale o culturale. Sul piano internazionale si organizzano in Aree linguistiche per fare esperienza di comunione e formazione apostolica. Momento culminante della vita del Movimento è l’Assemblea generale (o Cenacolo in sessione pastorale), convocato ogni quattro anni per eleggere i vertici della Direzione generale.

I membri del Movimento si definiscono «cercatori permanenti in un’epoca di tanti cambiamenti, di multiculturalismo e di espressioni multiformi della realtà, in cui vince l’individualismo e un vivere a ritmi accelerati». «Desideriamo aprirci allo Spirito con umiltà», affermano, soprattutto in un’epoca in cui sono scomparsi i totalitarismi, ma aumentano povertà, disuguaglianza, violenza. In questo scenario, il Servizio di Animazione cerca nuove vie per incoraggiare la fraternità universale a partire dalle nuove proposte di Itinerari spirituali: non iniziative di «indottrinamento o educazione», ma progetti «per agire in comune». «Crediamo e vogliamo — spiega il Movimento per un Mondo Migliore — assumere l’invito ad incontrare tutti, specialmente i più fragili, uscendo verso le periferie, ed essendo Chiesa sinodale, in un processo di discernimento permanente».

di Salvatore Cernuzio