Visita in Libano del Segretario per i Rapporti con gli Stati

Il ruolo di cultura e religione per favorire la politica dell’incontro
e della coesistenza

 Il ruolo di cultura e religione  per favorire la politica dell’incontro e della coesistenza   ...
09 febbraio 2022

S.E. Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, si è recato in Libano, dal 31 gennaio al 4 febbraio 2022, per rinnovare al popolo libanese, stretto dalla morsa di una crisi economica e politica che fatica a trovare una soluzione, la preghiera e la vicinanza del Santo Padre.

Nel tardo pomeriggio del 31 gennaio, al suo arrivo all’aeroporto, c’erano ad accoglierlo la sig.ra Abir Ali, capo del protocollo del ministero per gli Affari Esteri del Libano, S.E. il sig. Farid El-Khaze, Ambasciatore del Libano presso la Santa Sede, S.E. monsignor Joseph Spiteri, nunzio apostolico in Libano, monsignor Giuseppe Francone, segretario di nunziatura, S.E. monsignor Hanna Alwan, vicario generale del Patriarcato maronita, il rev.mo padre Neamthallah Hachem, abate generale dell’Ordine Libanese Maronita. Monsignor Gallagher era accompagnato da monsignor Marco Formica, officiale della sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.

Come è noto, il sistema costituzionale del Libano prevede un equilibrio della rappresentanza comunitaria, in seno alle istituzioni pubbliche, come condizione dell’organizzazione e del funzionamento dello Stato. Infatti, il presidente della Repubblica, eletto dalla camera dei deputati, deve appartenere alla Chiesa maronita, il presidente della camera dei deputati ai musulmani sciiti, il primo ministro ai musulmani sunniti. I ministeri e i seggi in parlamento sono ripartiti per quote specificamente riservate a ciascuna comunità, inclusi i drusi, e molti altri.

Pertanto, durante la sua permanenza a Beirut, monsignor Gallagher ha voluto incontrare le principali autorità dello Stato, come pure i capi religiosi delle principali comunità che compongono il mosaico della Terra dei Cedri e, naturalmente, la Chiesa locale.

Il 1° febbraio è stato ricevuto da S.E. il gen. Michel Aoun, presidente della Repubblica libanese. Accolto con cordialità nel palazzo Baabda, monsignor Gallagher ha potuto portare i saluti del Santo Padre Francesco e assicurare la sua volontà di venire presto a visitare il Libano, non appena le condizioni lo permettano.

Lo stesso giorno, presso il palazzo Aïn et Tîné, il presule ha incontrato S.E. il sig. Nabih Berry, presidente del parlamento, con il quale ha potuto discutere della situazione generale del Paese e dell’importanza delle prossime elezioni parlamentari, che si svolgeranno a maggio.

In seguito, nel pomeriggio, monsignor Gallagher ha fatto visita al quartier generale delle forze armate del Libano, dove ha incontrato il gen. Joseph Aoun, comandante in capo, il quale gli ha illustrato come le forze armate siano attente a proteggere l’unità territoriale del Libano e i suoi cittadini.

Alle ore 17, il presule si è recato presso la Chiesa di Mar Michael, non lontana dal luogo dell’esplosione del porto di Beirut, avvenuta il 4 agosto 2020. Accolto da S.E. monsignor Paul Abdel Sater, arcivescovo di Beirut dei Maroniti, monsignor Gallagher ha guidato un momento di preghiera chiedendo la consolazione della fede per le famiglie delle vittime di quel tragico evento. Si è poi fermato a parlare brevemente con loro per esprimere la solidarietà del Santo Padre e della Chiesa tutta e ad ascoltare il loro grido di giustizia e di verità.

In seguito, presso l’Université Saint Joseph, della Compagnia di Gesù, monsignor Gallagher ha incontrato gli studenti e la comunità accademica. Ha potuto seguire gli interventi offerti dai decani delle facoltà di diritto, economia, sociologia e scienze politiche e da uno studente, che analizzavano la situazione socio-politica ed economica del Paese e alcuni giovani studenti presenti hanno espresso le loro aspirazioni e desideri. Il segretario per i rapporti con gli Stati è intervenuto parlando del rapporto tra cultura, religione e politica, e come la promozione della “cultura dell’incontro” e del dialogo e l’“incontro tra le religioni” possano contribuire a mantenere salda l’identità del Libano e favorire la “politica dell’incontro” e della coesistenza pacifica.

La giornata del 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, è stata dedicata all’incontro con la Chiesa locale. Nella mattinata, monsignor Gallagher ha tenuto un intervento introduttivo al simposio dal titolo Pope John Paul ii and Lebanon the message, organizzato dalla Holy Spirit University di Kaslik, dell’Ordine Libanese Maronita. Nel suo intervento, il presule ha sottolineato la significativa amicizia che legava san Giovanni Paolo ii e il Libano, ed il grande impegno profuso dal Pontefice per salvaguardare l’identità del Paese, che definì il Libano come «qualcosa di più di un Paese: è un messaggio di libertà e un esempio di pluralismo per l’Oriente come per l’Occidente!» (Giovanni Paolo ii , Lettera Apostolica ai Vescovi della Chiesa cattolica sulla situazione in Libano, 7 settembre 1989).

In tarda mattinata, nella sede del Patriarcato Maronita, monsignor Gallagher ha incontrato S.B. il cardinale Béchara Boutros Raï, o.m.m. , patriarca di Antiochia dei Maroniti, insieme a tutti i vescovi maroniti del Libano, con i quali si è intrattenuto in un dialogo sulla situazione del Paese. In seguito, insieme al patriarca Raï, ha avuto un incontro con il Catholicos Aram i , patriarca della Chiesa Armena Apostolica di Cilicia e S.E. il metropolita Elias Kfoury, in rappresentanza del patriarca Youhanna x Yazigi, della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia. Erano presenti anche S.B. Ignatius Youssef iii Younan, patriarca siro-cattolico e S.E. monsignor Cesar Essayan, vicario apostolico latino. Ha poi condiviso con tutti i presenti il pranzo offerto dal patriarca Raï.

Nel pomeriggio del 2 febbraio, presso la Basilica della Medaglia Miracolosa, a Achrafie (Beirut), il presule ha celebrato la messa per la Giornata mondiale della Vita Consacrata, alla quale ha assistito una rappresentanza di tutti gli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica presenti in Libano, sia latini che dei riti orientali. Nell’omelia, monsignor Gallagher ha rivolto un “grazie” speciale, a nome del Santo Padre, ai consacrati per aver risposto alla chiamata del Signore, e li ha esortati a considerare la bellezza della chiamata ricevuta, ad approfondirne il significato e di rispondere ad essa, in modo rinnovato, con il dono autentico di sé.

Dopo essersi soffermato con le religiose e i religiosi presenti, ha visitato il centro per la gioventù Carlo Acutis, dei Padri della Congregazione della Missione (Lazzaristi), dove ha potuto ascoltare i giovani presenti, incoraggiandoli a coltivare l’attenzione al bene comune e la ricerca della felicità basata su valori autentici. Ha poi visitato il centro locale della Croce Rossa.

Il 3 febbraio, presso le rispettive sedi, monsignor Gallagher ha incontrato S.E. il Grand Mufti Abdel Latif Deryan, capo della comunità sunnita, S.E. lo Sheikh Dott. Sami Abi El Mouna, capo della comunità drusa, e S.E. lo Sheikh Ali El Khatib, vice-presidente del Consiglio Supremo sciita. In questi incontri, lodando la convivenza pacifica tra le varie comunità, sono risuonate le parole del Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato da Sua Santità Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi, e l’importanza dell’incontro che Sua Santità ha avuto con il Gran Ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani a Najaf, il 6 marzo 2021, durante il viaggio apostolico in Iraq. Inoltre, si è sottolineata l’importanza di coinvolgere sempre più le giovani generazioni a partecipare, con alto senso del bene comune, alla vita politica del Paese.

In tarda mattinata, presso il palazzo del Grand Serrail, il segretario per i rapporti con gli Stati ha incontrato S.E. il Sig. Najīb Mīqātī, primo ministro, con il quale sono state discusse varie questioni, non ultima la difficoltà economica del Paese e le necessarie riforme per farlo ripartire.

Nel pomeriggio, presso la sede dove si trova attualmente il ministero degli Affari esteri dopo che quella originaria è stata divelta dall’esplosione del 4 agosto 2020, monsignor Gallagher ha incontrato S.E. il Sig. Abdallah Bou Habib, ministro per gli Affari esteri. Durante il cordiale colloquio con la controparte libanese, nel ricordare che quest’anno ricorrono i 75 anni delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Repubblica libanese, sono stati affrontati temi di interesse bilaterale e discusso sulla necessità di avere un dialogo costruttivo con la comunità internazionale per permettere al Libano di uscire dall’attuale crisi economica.

Nella serata del 3 febbraio, S.E. Gallagher ha celebrato la S. Messa al Santuario di San Charbel, ad Anaya, chiedendo la sua intercessione per il popolo e la Chiesa libanese e per tutto il Libano, di cui egli è “umilissimo fiore di montagna, ma, a ben guardare, un santo, un vero santo, grande come uno di quegli alberi maestosi che fanno celebre il Libano, un cedro del Libano, un religioso, un campione della vita contemplativa” (Paolo vi, Angelus, 9 ottobre 1977).

La mattina del 4 febbraio, l’Ecc.mo Segretario per i Rapporti con gli Stati è partito dall’aeroporto internazionale Rafic Hariri di Beirut per fare rientro in Vaticano.