L’arte

Magritte e la pipa

 Magritte e la pipa  QUO-031
08 febbraio 2022
È un rebus più che un quadro Ceci n’est pas une pipe (1929) di René Magritte. L’opera celebra il valore indipendente della parola, ne consacra la libertà dai lacci dell’immagine. Nello stesso tempo il pittore surrealista belga sfida il modo comune di guardare e di interpretare la realtà. La parte superiore della tela, in teoria, non lascerebbe adito a dubbi: che si tratti di una pipa è scontato. Ma la scritta smentisce l’evidenza. E così la parola, nella mente dello spettatore, prevale sull’immagine. È la parola che ha “l’ultima parola”. La tela colpì Michel Foucault, tanto che gli dedicò un saggio omonimo. «Paragonato alla tradizionale funzionale della didascalia — scrive il filosofo — il testo di Magritte è doppiamente paradossale. Si propone di nominare ...

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