
04 febbraio 2022
I
n un noto libro degli anni cinquanta, “L’Europa. Storia di una civiltà”, lo storico Lucien Febvre ripercorreva le tappe della cultura europea dall’antica Grecia alla seconda guerra mondiale mettendo in evidenza due aspetti: da un lato mostrava la diversità mai del tutto superata tra cultura mediterranea e cultura europea settentrionale, dell’altro egli spiegava come il concetto di “Europa”, quando impiegato sul piano socio-politico, fosse per lo più un’espressione utilizzata da una élite intellettuale e cosmopolita che, a partire dal diciottesimo secolo, inizia a pensare se stessa come “europea”, cioè come una comunità sovranazionale con una storia e una cultura comune.
Settant’anni più tardi possiamo ragionevolmente sostenere che questi due elementi, la divisione tra Europa ...
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