I saluti

Oggi è tempo di fraternità

 Oggi è tempo   di fraternità  QUO-026
02 febbraio 2022

L’appello per la pace in Myanmar e il pensiero agli atleti olimpici
e paralimpici di Pechino


Al termine della catechesi il Papa ha invitato a pregare per una persona che poco prima aveva iniziato a gridare all’interno dell’Aula, quindi ha salutato i vari gruppi linguistici presenti, ha lanciato un appello per il Myanmar e ha ricordato che il 4 febbraio si celebra la seconda Giornata mondiale della fratellanza umana e si aprono a Pechino i Giochi Olimpici invernali. L’udienza si è conclusa con il canto del Pater Noster e la benedizone apostolica.

Abbiamo sentito, alcuni minuti fa, una persona che gridava, gridava, che aveva qualche problema, non so se fisico, psichico, spirituale: ma è un fratello nostro in problema. Io vorrei finire pregando per lui, il nostro fratello che soffre, poveretto: se gridava è perché soffre, ha qualche bisogno. Non dobbiamo essere sordi al bisogno di questo fratello. Preghiamo insieme la Madonna per lui: Ave o Maria,...

Sono lieto di salutare i fedeli dei Paesi francofoni. In questo giorno della festa della Presentazione del Signore, preghiamo in modo speciale per i consacrati e le consacrate, sparsi nel mondo e confermati nel loro carisma. Cristo, Parola di Dio, conceda sempre più a loro la forza per essere al servizio dei valori del Regno e di una Chiesa fraterna e vicina a tutti.

A tutti di voi la mia Benedizione!

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’udienza odierna, specialmente quelli provenienti dagli Stati Uniti d’America. Oggi, Festa della Presentazione del Signore, preghiamo in modo particolare per tutti i religiosi e le religiose e i membri delle società di vita apostolica, in occasione della Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!

Rivolgo un saluto di cuore ai pellegrini di lingua tedesca. San Giuseppe sa rendere possibile addirittura le cose impossibili. Affidiamo al Padre davidico di Gesù tutte le difficoltà e preoccupazioni delle persone che incontriamo.

San Giuseppe, prega per noi.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos la intercesión de san José, Patriarca Glorioso, para que venga en nuestro auxilio y tome bajo su protección las situaciones dolorosas de nuestra vida. Que Dios los bendiga.

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua portoghese, invitando tutti a rimanere fedeli a Cristo Gesù, che vediamo oggi tra le braccia di Simeone e Anna, felici di averLo trovato. E non sono gli unici; quasi certamente avrete visto la stessa gioia sul volto delle persone consacrate: è dall’incontro quotidiano con Gesù che viene la luce dei loro occhi e la forza per i loro passi. Possa lo Spirito Santo illuminarvi affinché portiate la Benedizione di Dio a tutti gli uomini. La Vergine Madre vegli sul vostro cammino e vi protegga.

Saluto i fedeli di lingua araba. Nella festa della Presentazione del Signore al tempio, presentiamoci a Dio purificati nello spirito, affinché i nostri occhi possano vedere la luce della salvezza e noi possiamo così portarla al mondo intero, come hanno fatto i Santi. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, oggi, nella festa della Presentazione del Signore, tradizionalmente celebriamo la Giornata della Vita Consacrata. Ringraziamo Dio per tutti i nostri fratelli e sorelle religiosi e religiose che hanno dedicato la loro vita a Cristo e alla Chiesa, impegnandosi nell’evangelizzazione, nell’educazione, nella carità e in tanti altri campi del servizio pastorale. Preghiamo anche per le nuove vocazioni alla vita consacrata. Vi benedico di cuore.

Da un anno a questa parte, ormai, assistiamo con dolore alle violenze che insanguinano il Myanmar. Faccio mio l’appello dei Vescovi birmani affinché la Comunità Internazionale si adoperi per la riconciliazione tra le parti interessate. Non possiamo voltare lo sguardo da un’altra parte, di fronte alle sofferenze di tanti fratelli e sorelle. Chiediamo a Dio, nella preghiera, la consolazione per quella popolazione martoriata; a Lui affidiamo gli sforzi di pace.

Dopodomani, 4 febbraio, si celebrerà la Seconda Giornata Internazionale della Fratellanza Umana. È motivo di soddisfazione che le Nazioni del mondo intero si uniscano in questa celebrazione, volta a promuovere il dialogo interreligioso e interculturale, come auspicato anche nel Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato il 4 febbraio del 2019 ad Abu Dhabi dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib e da me. Fratellanza vuol dire tendere la mano agli altri, rispettarli e ascoltarli con cuore aperto. Auspico che si compiano passi concreti, insieme ai credenti di altre religioni e alle persone di buona volontà, per affermare che oggi è tempo di fraternità, evitando di alimentare scontri, divisioni e chiusure. Preghiamo e impegniamoci ogni giorno affinché tutti possiamo vivere in pace da fratelli e sorelle.

Stanno per aprirsi a Pechino i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, rispettivamente il 4 febbraio e il 4 marzo prossimi. Rivolgo di cuore il mio saluto a tutti i partecipanti; auguro agli organizzatori il miglior successo e agli atleti di dare il meglio di sé. Lo sport, con il suo linguaggio universale, può costruire ponti di amicizia e di solidarietà tra persone e popoli di ogni cultura e religione. Ho apprezzato, pertanto, che allo storico motto olimpico Citius, Altius, FortiusPiù veloce, più in alto, più forte — il Comitato Olimpico Internazionale abbia aggiunto la parola Communiter, cioè Insieme, perché i Giochi Olimpici facciano crescere un mondo più fraterno.

Con un particolare pensiero abbraccio tutto il mondo paralimpico. La medaglia più importante la vinceremo insieme se l’esempio delle atlete e degli atleti con disabilità aiuterà tutti a superare pregiudizi e timori e a far diventare le nostre comunità più accoglienti e inclusive. Questa è la vera medaglia d’oro! Inoltre, seguo con attenzione ed emozione le storie personali di atlete e atleti rifugiati. Le loro testimonianze contribuiscano a incoraggiare le società civili ad aprirsi con sempre maggiore fiducia a tutti, senza lasciare nessuno indietro. Alla grande famiglia olimpica e paralimpica auguro di vivere un’esperienza unica di fratellanza umana e di pace. Beati gli operatori di pace! (Mt 5, 9)

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i sacerdoti che partecipano al corso promosso dall’Università della Santa Croce, il Gruppo “Amici di Spello” e il Coro “Tau” delle Suore Francescane Missionarie dei Poveri.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la festa della Presentazione del Signore al tempio di Gerusalemme. Da questo mistero emerge un messaggio per tutti: Cristo si propone come esempio nell’offerta al Padre, indicando con quale generosità occorra aderire alla volontà di Dio e al servizio ai fratelli.

A tutti, la mia benedizione!