26 gennaio 2022
Prima erano gli sviluppi incerti dei mercati finanziari a determinare i rischi per le previsioni sull’andamento dell’economia. Poi è arrivato il covid-19 e anche gli analisti più illuminati non sono stati in grado di quantificare la contrazione del settore e di mettere a fuoco i livelli degli indicatori più importanti dei conti pubblici. Ovvero, deficit e debito. Questo perché la pandemia ha compromesso intere filiere, cancellato imprese e lasciato per strada un numero sempre crescente di lavoratori e di famiglie.
Nonostante l’euforia per il clima di rinnovata fiducia, oggi l’invito è alla cautela, perché la durata della ripresa dipende in modo determinante dal fenomeno infettivo. Insomma, doveva essere l’anno del boom post-pandemia e invece quello che si prefigura è uno scenario in cui ...
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