
25 gennaio 2022
Grigio, lungo, a inferriate. «Rustico», come lo definiva Mario La Cava in un lungo reportage del 1984 pubblicato sul «Corriere della Sera» e in cui, nelle prime righe, veniva citata Natalia Ginzburg in qualità di persona informata sui fatti o, per meglio dire, sulla Storia. Grigio, lungo, a inferriate e, dunque, rustico è, oggi come allora, il cancello che immette nel Campo di internamento di Ferramonti di Tarsia (Cosenza), le cui 92 baracche originarie — in cui transitarono oltre duemila prigionieri ebrei o “nemici dello Stato italiano” in quanto jugoslavi, greci, corsi, cinesi e rom — sono adesso rinvenibili nel plastico presente in una delle tante sale espositive di quello che dal 2004 è diventato Museo internazionale della memoria. «Delle 92 baracche — spiega la direttrice Teresina ...
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