Tende collassate sotto la neve, pioggia battente, temperature gelide: sono le disastrose condizioni in cui vivono i 2,8 milioni di sfollati nel nordovest della Siria. L’Onu lancia l’allarme, invitando la comunità internazionale a «fare di più» per loro tutela. E, come sempre, a pagare il prezzo più alto sono i più deboli. Nei giorni scorsi, infatti, sono morti tre bambini, mentre altri due sono in fin di vita. Mark Cutts, vice-coordinatore regionale per la Siria del dipartimento per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, chiede «rifugi più dignitosi» per gli sfollati, perché «nessuno dovrebbe vivere in queste condizioni, è inaccettabile». Lo scorso anno l’Onu aveva richiesto più di 4 miliardi di dollari per gli aiuti umanitari al Paese, ma la cifra non è stata raggiunta. E gli aiuti sono insufficienti nell’ennesimo gelido inverno.
25 gennaio 2022