Quell’album dimenticato

Il 9 aprile 1945, una ragazza ebrea di nome Lili Jacob, 19 anni compiuti a gennaio, era convalescente nell’infermeria del campo di concentramento Dora-Mittelbau. Era stata ricoverata pochi giorni prima con una diagnosi di tifo, per volontà di due medici cechi, che evidentemente avevano voluto salvarle la vita. Lili, all’epoca, era poco più di uno scheletro, senza capelli, senza quel brillio negli occhi delle ragazze della sua età, senza il vestitino damascato e i nastrini che le piaceva tanto sfoggiare sulla piazza di Bilke nelle giornate di sole. Sulla fronte, una ferita da calcio di fucile e, sul braccio sinistro, varie ecchimosi da baionetta e un numero tatuato: A-10862. Le ferite se le era procurate la mattina del 26 maggio 1944, quando era arrivata a Birkenau e, durante «la selezione», sulla famosa ...