A cento anni dalla morte di Giovanni Verga

L’epica dei vinti

 L’epica dei vinti  QUO-019
25 gennaio 2022
Un’opera mossa dalla volontà di lasciare  una memoria di un mondo destinato all’oblio Le contraddizioni dell’immaginario collettivo riguardo la letteratura e i suoi rapporti con il mondo e la politica sono feroci, lo ha messo recentemente in evidenza Antoine Compagnon con il suo Gli antimoderni: molti degli idoli letterari della sinistra sono stati in realtà dei feroci conservatori in politica, se volessimo rimanere legati alla classica — e per molti superata — distinzione tra una sinistra moderna e progressista e una destra conservatrice e reazionaria. Alcune delle istanze all’interno di fascismo e nazismo erano, a parere dei loro sostenitori, rivoluzionarie e nel contempo antiliberali e antiparlamentari, poiché in queste formule politiche si vedeva l’inaridirsi degli ideali, ad esempio quelli risorgimentali e ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati