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Il male è estremo
Il bene è radicale

 Il male è estremo Il bene  è radicale  QUO-019
25 gennaio 2022
«L a banalità del male» (di Hannah Arendt) è uno di quei titoli che diventano manifesto. Quel suo resoconto del processo al gerarca nazista Adolf Eichmann, prima sotto forma di corrispondenza per il «New Yorker» e poi come volume, fissa e mette a fuoco un punto chiave della tragedia legata alla Shoah: che aspetto ha il male? Qual è la sua natura? In questo senso la “non radicalità” del male, ovvero la sua assenza di radici e di memoria, produceva secondo Arendt quella sordità circa il proprio cuore e quel senso di cieca irresponsabilità circa l’orrore dei propri comportamenti senza percepirne in alcun modo quello che definiremmo “disvalore morale”. Questo valeva per gli attori di quella tragedia, i nazisti, e per il popolo (non solo tedesco) che di tale orrore restò ...

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