Si continua a morire sul lavoro: tra le vittime Lorenzo, studente di 18 anni, travolto
da una trave d’acciaio l’ultimo giorno di stage

Una strage insopportabile

20080306 - ROMA - POL - INCIDENTI LAVORO: CDM APPROVA DECRETO SICUREZZA. Guanti da lavoro ...
22 gennaio 2022

Lorenzo Parelli aveva 18 anni, abitava a Castions di Strada (Udine), era uno studente e stava svolgendo uno stage in un’azienda meccanica locale. Ieri avrebbe dovuto terminare l’esperienza lavorativa per tornare a scuola. Purtroppo il suo ultimo giorno di stage si è concluso tragicamente. Una putrella d’acciaio gli è caduta addosso, mettendo fine alla sua giovane vita.

Se ogni morte sul lavoro è una morte di troppo, quella di Lorenzo, avvenuta in un contesto che, se possibile, sarebbe dovuto essere persino più sicuro visto che coinvolgeva giovani studenti impegnati in un percorso di alternanza scuola-lavoro, è ancor più insopportabile, difficile da accettare.

In Italia si è di fronte a una strage infinita. Sempre ieri un operaio di 64 anni è morto a Pomezia, vicino Roma, precipitando dal tetto di una cella frigorifera, alta cinque metri, in un capannone industriale. E stamane l’ultimo incidente mortale: si è verificato alla Silca di Busano (Torino). La vittima è un operaio che lavorava a una sabbiatrice.

Altre vittime che si aggiungono a un elenco troppo lungo. Lo ha sottolineato ieri il primo presidente della Corte di cassazione, Pietro Curzio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, definendo «inaccettabile il numero degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali», aggiungendo che, secondo i dati dell’Inail, nei primi dieci mesi del 2021 è stato superato il livello delle mille denunzie di infortuni mortali.

Solo pochi giorni fa Papa Francesco, incontrando l’Associazione costruttori edili italiani, aveva ribadito l’importanza della sicurezza dei luoghi di lavoro, che «significa custodia delle risorse umane, che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore».