Spunti di riflessione

Miracoli

 Miracoli  QUO-015
20 gennaio 2022

C

ome ci ricorda l’orazione “colletta” all’inizio della Messa, l’umanità vive un dramma: quello di accettare o di rifiutare la salvezza offerta da Dio. Gesù viene rigettato dai suoi concittadini, i quali pensano che il Messia non poteva essere figlio di un falegname.

«È il dramma del rifiuto di Dio. Dell’insuccesso di Dio e dell’autolesionismo dell’uomo» (Orazio Petrosillo). Si rifiuta Dio, perché non risponde all’idea di Dio che noi ci siamo fatti. Vogliamo essere noi a decidere come deve essere Dio.

E, invece, Dio è Dio, e perciò ci sorprende sempre! Ci scandalizza. Ci provoca ad uscire dai nostri schemi. Non si mette al nostro servizio con i suoi miracoli e i suoi segni per nostra comodità.

Siamo noi che dobbiamo provare il nostro amore per lui. Lui ce lo ha già dimostrato. Non ha bisogno di fare miracoli a comando, come pretendevano i compaesani. Se noi cerchiamo miracoli da Dio, vuol dire che non abbiamo capito nulla di Dio. Vuol dire che lo abbiamo ridotto a un distributore di grazie. Vuol dire che pretendiamo di ridurre la nostra fede a un baratto: io credo in Dio, se fa il miracolo che aspetto; lo amo, se mi fa la grazia di cui ho bisogno!

Come diceva don Mazzolari, non ci accorgiamo di una grande verità: «Ogni opera dell’Eterno è un miracolo. E l’uomo, che vive nel miracolo, non lo sa». O, come ha detto qualcuno: «Quelli che chiedono dei miracoli, non si accorgono che domandano alla natura l’interruzione dei suoi miracoli» (Antoine Rivarol).

Ricordiamoci che due sono i modi di vivere la nostra fede cristiana: «uno è vivere come se nulla fosse un miracolo, e l’altro è vivere come se tutto fosse un miracolo» (Albert Einstein).

Il Vangelo in tasca

Domenica 30 gennaio, iv del Tempo ordinario

Prima lettura: Ger 1, 4-5.17-19

Salmo: 70

Seconda lettura: 1 Cor 12, 31-13, 13

Vangelo: Lc 4, 21-30

di Leonardo Sapienza