Il 23 gennaio durante la celebrazione della terza Domenica della Parola presieduta da Francesco

Per la prima volta lettorato e accolitato conferiti a dei laici

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19 gennaio 2022

Papa Francesco conferirà per la prima volta i ministeri del lettorato e dell’accolitato a donne e uomini laici. Lo farà durante la celebrazione eucaristica in occasione della iii Domenica della Parola di Dio, che si svolgerà nella mattina del 23 gennaio, nella basilica di San Pietro. Lo ha reso noto un comunicato del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione diffuso ieri.

Nella stessa celebrazione, il Pontefice conferirà anche il ministero di catechista — istituito con la lettera apostolica in forma di motu proprio Antiquum ministerium del 10 maggio scorso — ad alcuni fedeli laici, donne e uomini.

Il conferimento dei ministeri da parte del Papa avverrà con il nuovo rito preparato dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. In esso è previsto che prima dell’omelia siano convocati i candidati, chiamati per nome e presentati alla Chiesa. Dopo l’omelia, quanti accedono al lettorato riceveranno una Bibbia, con il compito di annunciarla. Ai catechisti e alle catechiste, invece, verrà affidata una croce, riproduzione di quella pastorale usata prima da Paolo vi e poi da Giovanni Paolo ii , per richiamare il carattere missionario del servizio che dovranno amministrare.

In rappresentanza del popolo di Dio, riceveranno il lettorato alcuni fedeli laici provenienti da Corea del Sud, Pakistan, Ghana e da varie parti d’Italia, mentre il ministero di catechista sarà conferito a due laici del vicariato apostolico di Yurimaguas, che si trova nell’Amazzonia peruviana; a due fedeli dal Brasile che già si occupano della formazione dei catechisti; a una donna originaria di Kumasi, in Ghana; al presidente del Centro oratori romani, fondato dal catechista Arnaldo Canepa, che dedicò più di quarant’anni della sua esistenza alla causa dei ragazzi; e a un laico e una laica provenienti rispettivamente da Łódź e Madrid. A causa delle restrizioni per la pandemia da Covid-19, non saranno presenti due fedeli della Repubblica democratica del Congo e dell’Uganda. Proprio nel rispetto delle norme sanitarie, il numero dei partecipanti alla celebrazione è stato fissato in duemila persone.

Per riconfermare l’importanza della Parola di Dio e per risvegliarne l’interesse nei fedeli, il Papa regalerà ai presenti un volume contenente un commento dei Padri della Chiesa sui capitoli 4 e 5 del Vangelo di Luca, pubblicato dalle Edizioni San Paolo.

La celebrazione, caratterizzata da alcuni momenti significativi, sarà trasmessa in diretta televisiva da Vatican Media, in streaming, sul portale di Vatican News (vaticannews.va), e in diretta dalle principali emittenti televisive del mondo. In Italia, fra gli altri, da Rai1 e Tv2000.

Il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione ha messo a disposizione un sussidio liturgico-pastorale utile per vivere la Parola di Dio in comunità, in famiglia e personalmente. Il sussidio in lingua italiana è disponibile in versione cartacea (Edizioni San Paolo) ed è scaricabile online sul sito www.pcpne.va nella sezione “attività”, nelle versioni in inglese, spagnolo, portoghese e romeno.

La Domenica della Parola di Dio è stata istituita dal Papa il 30 settembre 2019. Il logo scelto è ispirato all’episodio biblico dei discepoli di Emmaus, che mentre si trovavano in cammino, vennero accompagnati dal Signore Risorto, che li istruì e li illuminò riguardo alle Scritture.

Per quanto concerne i ministeri del lettorato e dell’accolitato, Papa Francesco aveva stabilito il 10 gennaio 2021, con la lettera apostolica in forma di motu proprio Spiritus Domini e con una lettera al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, che fossero aperti ai laici e alle laiche, in forma stabile e istituzionalizzata con un apposito mandato, che nella celebrazione del 23 gennaio si realizzerà e prenderà forma attraverso un atto liturgico. In precedenza questo ministero era riservato alle sole persone di sesso maschile, perché veniva considerato propedeutico a un eventuale accesso all’ordine sacro. Una consolidata prassi nella Chiesa, però, ha confermato come i ministeri laicali, essendo basati sul sacramento del Battesimo, possono essere affidati a tutti i fedeli che risultino idonei — di sesso maschile o femminile — secondo quanto già implicitamente previsto dal canone 230 del Codice di Diritto canonico, che il Papa ha modificato per l’occasione.