07 gennaio 2022
Il Programma alimentare mondiale (World food programme, Wfp) ha sospeso le sue operazioni nello Stato sudanese del Nord Darfur, dopo il saccheggio del suo magazzino a El-Fasher. Dalla sera del 28 dicembre fino alla mattina del 30 dicembre, centinaia di persone hanno trafugato oltre 5.000 tonnellate di cibo e smantellato diverse strutture del magazzino.
«Il Wfp è indignato per questi attacchi insensati e condanna il continuo saccheggio dell’assistenza e la distruzione dei suoi beni nei termini più forti possibili», ha affermato David Beasley, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale. Proprio per questo, ha aggiunto, «siamo stati costretti a sospendere le operazioni del Wfp nel Nord Darfur, con effetto immediato». Il cibo rubato copre i bisogni di quasi due milioni di persone in un mese.
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati