In aumento le violazioni dei diritti dei minori

I bambini le principali vittime delle guerre

03 gennaio 2022

Nel 2021 si è verificata un’ondata di gravi violazioni contro i bambini sia nei conflitti prolungati che in quelli nuovi.

Dall’Afghanistan allo Yemen, dalla Siria all’Etiopia settentrionale, migliaia di bambini hanno pagato — e stanno pagando — un prezzo devastante a causa dei continui conflitti armati, della violenza intercomunitaria e dell’insicurezza. Lo evidenzia in un rapporto il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef).

«Anno dopo anno, le parti in conflitto continuano a dimostrare un terribile disprezzo per i diritti e il benessere dei bambini», ha detto il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore. «I bambini soffrono e muoiono a causa di questa insensibilità. Ogni sforzo dovrebbe essere fatto per tenere questi bambini al sicuro dal male», ha aggiunto.

Milioni di minori sono direttamente colpiti da guerre e conflitti armati. Vengono feriti o uccisi, separati dalle loro famiglie e costretti ad assistere a scene di violenza inaudita. Nella maggior parte delle situazioni belliche, avvengono inoltre rapimenti, stupri e sfruttamento di bambini come soldati.

Per i bambini, la guerra è una catastrofe particolarmente tragica, perché li obbliga ad abbandonare le proprie case, distrugge le scuole e i centri sanitari, sconquassa l’ambiente che li protegge. E persone senza scrupoli prendono facilmente il sopravvento con atti brutali di sfruttamento, abusi sistematici e violenza.

Anche anni dopo la fine di un conflitto, l’infanzia soffre di ferite psichiche, cattivo sostentamento e mancanza di prospettive, con il pericolo delle mine antiuomo e delle munizioni inesplose che rimane sempre in agguato. «I bambini che vivono in periodi di guerra saranno al sicuro solo quando le parti in conflitto intraprenderanno azioni concrete per proteggerli e smetteranno di commettere gravi violazioni», ha concluso Fore.