Il Dispensario vaticano sta per celebrare 100 anni di servizio ai bambini poveri e alle loro famiglie garantendo cure, dignità e speranza

Con lo stile di Marta & Maria

 Con lo stile di Marta & Maria  QUO-292
23 dicembre 2021

Cento è il numero “tondo” che racconta la storia di una grande famiglia centrata sulla carità e sulla fraternità e, proprio per questo, sempre giovane e in continua evoluzione. Insomma, cent’anni di vita — e di servizio a bambini e famiglie in difficoltà — e... non sentirli! Quella del Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta è davvero una storia speciale, proprio perché raccoglie mille altre storie.

La semplice festa in famiglia che i bambini assistiti dal Dispensario hanno vissuto domenica 19 dicembre con Papa Francesco è, forse, l’immagine più autentica, chiara, dello stile di accoglienza, ascolto e cura messo in atto ogni giorno da medici e volontari. In Aula Paolo vi non ci sono stati protocolli, solo la voglia di stare insieme in amicizia, in semplicità. Con il Papa. Proprio come si fa in famiglia e in parrocchia.

E tutto nasce, appunto, cento anni fa in Vaticano. Nel 1921 Papa Benedetto xv concede gli spazi all’interno delle Mura leonine per la distribuzione di latte in polvere alle famiglie in difficoltà. L’Opera Santa Marta nasce definitivamente l’anno seguente, nel maggio 1922, con la benedizione di Papa Pio xi , eletto da appena tre mesi. E le benedizioni dei Papi hanno continuato a sostenere, in questi cento anni, il servizio di carità affidato alle suore vincenziane. Come ha, nuovamente, testimoniato Francesco domenica scorsa festeggiando con la comunità del Dispensario il suo compleanno.

Il “segreto”, se così si può dire, che fa funzionare da cento anni il Dispensario lo si può riconoscere nel fatto che chiunque ne varca la soglia si sente subito a casa. La porta è aperta a tutte le famiglie, senza alcuna distinzione. Anche nelle curve peggiori della pandemia il filo della carità non si è mai spezzato.

I “padroni di casa” sono i bambini: dalla nascita fino all’età di 5 anni sono seguiti con visite specialiste gratuite. Ma anche con prodotti per la prima infanzia — latte, pannolini, omogeneizzati — e farmaci. Quasi nessuna famiglia assistita ha la tessera per accedere al Servizio sanitario italiano. Sono “invisibili”. E per garantire questa assistenza — attenta alla persona e di alta competenza — medici e volontari non si risparmiano negli orari e nella creatività.

Però il Dispensario è molto di più di un seppur corposo ed efficiente elenco di prestazioni . È molto di più di un fornito magazzino che consente alle famiglie che non hanno soldi di assicurare ai piccoli l’essenziale.

Sì, il Dispensario è molto, molto di più: è casa, è famiglia. E qui sta anche il senso dell’essere in Vaticano. Non basta “solo” fare carità. Ci vuole uno stile cristiano di servizio.

Non sarebbe, oltretutto, sufficiente seguire i bambini, come se fossero da soli, staccati dalle loro famiglie. E così un’attenzione particolare — sanitaria, psicologica anzitutto — è offerta anche alle loro mamme. Senza dimenticare che molte di loro sono ragazze madri che hanno vissuto, o vivono, esperienze anche drammatiche.

Marta, la santa alla quale il Dispensario è intitolato, è la “signora della casa”, la “donna del fare”... Luca, al capitolo 10 del suo Vangelo, racconta che Gesù entra, appunto, nella casa di Marta e di sua sorella Maria. E mentre Marta si affanna nelle faccende, Maria si ferma ad ascoltare Gesù.

Ecco, il Dispensario cerca di vivere uno stile di servizio che metta insieme Marta & Maria. Si corre, ci si affanna per rispondere alle tante esigenze dei bambini e delle famiglie (come domenica nella festa con il Papa). Ma l’esperienza di cento anni insegna che correre “e basta” rischia, alla fine, di non portare da nessuna parte. Serve fermarsi nella corsa e trovare spazio per la preghiera. Per l’ascolto. Appunto, come domenica nella festa con il Papa.

E sì, preghiera e azione sono profondamente unite, come ricorda sempre Francesco. Perché una preghiera che non porta all’azione concreta verso il fratello povero e bisognoso di aiuto è una preghiera sterile e incompleta. Ma, allo stesso modo, quando si è attenti solo al “fare”, si dà più peso alle cose, alle funzioni, alle strutture, e ci si dimentica della centralità di Cristo, non si riserva tempo per il dialogo nella preghiera, si rischia di servire sé stessi e non Dio presente nel fratello bisognoso.

Insomma, bisogna accogliere l’altro non solo nella propria casa, ma anche nella propria vita. Per questo il Dispensario è anche casa di preghiera, cammino insieme, centro di ascolto. Famiglia in tutto e per tutto.

Il prossimo 22 maggio la comunità solidale di Santa Marta festeggerà il suo centesimo compleanno. E che festa sia! Sobria, certo. Ma festa! E come ci ha testimoniato Papa Francesco domenica scorsa, non mancheranno le risate e i momenti di sana spensieratezza. E il momento centrale sarà la santa messa.

Il nostro storico giornalino si chiama «Ditelo a tutti». Sì, è il momento di dirlo proprio a tutti — in Vaticano molti non conoscono questa realtà — che il Dispensario Santa Marta è una grande famiglia che celebra i 100 anni per vivere l’oggi e costruire il domani e anche il dopodomani. Servendo i bambini più fragili e dando dignità e speranza alle loro famiglie.

*Volontaria del Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta

di Valentina Giacometti*