Addis Abeba annuncia la riconquista di Lalibela

L’Onu riprende i voli umanitari nel Tigray

FILE PHOTO: Fatuma Hussein, 65, sits in her shelter with her family at a camp for the internally ...
02 dicembre 2021

Addis Abeba , 2. La crisi in Etiopia «è la più allarmante in termini di necessità immediate» di soccorsi. Lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) analizzando le aree di maggiore crisi in questo momento (Afghanistan, Siria, Yemen, Etiopia e Sudan) e nelle quali si concentrano i maggiori interventi di sostegno finanziario. In Etiopia, sottolinea l’organizzazione, 26 milioni di persone dipendono dagli aiuti umanitari e 400.000 sono sull’orlo della fame.

«Buone notizie» sono state tuttavia annunciate dal segretario generale dell’Onu, António Guterres: i voli umanitari tra Addis Abeba e Maccalè, capitale regionale del Tigray, sono stati ripristinati; erano stati sospesi dallo scorso 22 ottobre dopo gli attacchi aerei. Guterres ha riferito anche dell’arrivo a Maccalè di 157 camion di aiuti. «Un nuovo convoglio è in arrivo, quindi gli aiuti umanitari sono ufficialmente ripresi, forse non al livello che vorremmo», ha però sottolineato.

Nel frattempo giungono notizie di diverse vittorie militari delle Forze di difesa nazionali etiopi (Endf) e delle forze alleate di Amhara, dopo l’offensiva lanciata su tutti i fronti per respingere l’avanzata del Fronte di liberazione popolare del Tigray (Tplf) e dei loro alleati.

Il governo federale ha reso noto di aver riconquistato la storica città di Lalibela, in Amhara, famosa per le chiese rupestri dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Dallo scorso agosto la città — considerata un luogo sacro per milioni di cristiani ortodossi etiopi — era in mano al Tplf, che ha spiegato di aver effettuato un «ritiro strategico» da alcune aree.