La Chiesa e l’identità nazionale greca

30 novembre 2021

Il volto dei greco-cattolici nel terzo millennio è senza dubbio sempre più multiculturale, e i cambiamenti che questa Chiesa dalle forti radici sta vivendo non sembrano nulla di anormale se si inquadrano all’interno di una storia a più ampio respiro. La capacità di creare nuove sintesi di civiltà è il segreto e la grandezza della cultura mediterranea, che si è sempre basata su scambi reciproci, non solo economici, e su un sistema indefinito di convivenza tra gruppi umani diversi.

La Chiesa cattolica in Grecia è una presenza minoritaria che, oltre a una comunità storica di residenti, soprattutto nelle isole, ha nel suo grembo una comunità internazionale in continua crescita. Da sempre minoranza in un contesto in cui l’identità ortodossa viene associata e rivendicata come elemento fondante della nazionalità greca stessa, i greco-cattolici costituiscono lo 0,5% della popolazione, circa 50.000 persone, e vengono considerati una minoranza religiosa e non etnica.

Per comprendere meglio tale situazione dobbiamo considerare alcuni dati statistici. La Grecia copre una superficie di circa 132.000 chilometri quadrati e ha una popolazione di circa 11 milioni di persone, di cui circa il 97% professa la fede cristiana ortodossa. Negli ultimi due decenni, però, il numero dei cattolici nel Paese è quadruplicato, arrivando a circa 350.000 fedeli.

I primi flussi risalgono al 1985. In particolare, con il crollo dei regimi comunisti, approdarono nel Paese diverse centinaia di migliaia di cattolici. I soli polacchi arrivarono alla cifra di circa 100.000. Poi vennero gli albanesi, i rumeni e gli ucraini. Più recentemente, con le tensioni in Medio Oriente, è stata la volta dei siriani e dei libanesi. E non sono mancati gli asiatici: filippini, indiani, srilankesi.

Gli ultimi arrivi di cattolici provengono dal continente africano, soprattutto dalla regione subsahariana: attraversano il Mediterraneo o gli Stati del Medio Oriente, e sbarcano nelle varie isole. Sono i fedeli con più difficoltà, perché non sono regolari e non possono contare su un lavoro.

La maggioranza dei cattolici vive ad Atene, una città di circa quattro milioni di abitanti. Ma un gran numero si è stabilito nelle Cicladi, dove Syros (8.000) e Tinos (3.000) hanno villaggi e parrocchie interamente cattoliche. Ci sono cattolici a Corfù (2.500), Patrasso, Salonicco (2.000), Ioannitsa, Kavala, Volos e nelle isole più lontane come Rodi, Kos, Creta, Naxos, Santorini, Samos, Chios, Cefalonia, Zante.

Oltre ai cattolici di rito latino, che rappresentano la maggioranza dei fedeli, vanno poi ricordati anche i 2.500 cattolici di rito bizantino e alcune centinaia di cattolici armeni. (silvina pérez)