27 novembre 2021
Il nostro viaggio nel mondo di rom, sinti e camminanti prosegue con le testimonianze di chi si è affrancato dalla vita nei campi e ha posto fine a un lungo percorso di emarginazione. Anche se le cose non sono così semplici. Neanche per chi è italiano a tutti gli effetti e “integrato” lo è sempre stato.
Casa è casa
Ela, 43 anni, è nata a Roma da genitori bosniaci, come i suoi sette fratelli. Il suo primo campo era situato nella zona di Cinecittà. «Non si stava bene — racconta — non c’era la corrente e per avere la luce usavamo le candele. Era pericoloso. Alcune baracche si sono incendiate. Un mio zio è morto così. L’acqua la dovevamo prendere alla fontanella. Noi siamo sempre andati a scuola e mia madre, ogni mattina, riscaldava l’acqua e ci faceva il bagno. Voleva ...
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