Messaggio del cardinale Parolin al terzo e-Mobility forum 2021

Se le piccole azioni ecologiche fanno la differenza

 Se le piccole azioni ecologiche fanno la differenza  QUO-270
26 novembre 2021

Le semplici azioni quotidiane fanno la differenza, non ci sono dubbi: è attraverso «l’educazione in ecologia integrale» — «uno dei pilastri fondamentali del pontificato di Papa Francesco» — che si possono realizzare cambiamenti decisivi nella vita quotidiana delle persone e dei popoli. È andato dritto alle questioni essenziali il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, nel messaggio al terzo e-Mobility forum 2021, svoltosi giovedì 25 novembre.

Il porporato ha assicurato «la vicinanza, il sostegno e l’incoraggiamento di Papa Francesco» nel complesso lavoro sul «bisogno di nuove competenze e formazione nell’ambito del settore della mobilità elettrica».

Rilanciando i contenuti dell’enciclica Laudato si’, il cardinale ha affermato che «la consapevolezza della gravità delle crisi culturale ed ecologica attuali deve tradursi in “nuove abitudini”». Proprio «l’educazione alla responsabilità ambientale — ha insistito — può incoraggiare modi di agire che influiscono direttamente e significativamente sul mondo che ci circonda, come evitare l’uso di plastica e di carta, ridurre il consumo idrico, separare i rifiuti e utilizzare il trasporto pubblico o il carpooling».

«Molte città sono invivibili dal punto di vista della salute» ha riconosciuto. E «non solo a causa dell’inquinamento provocato da emissioni tossiche, ma anche come conseguenza del caos urbano, del rumore, dell’inquinamento visivo e dei trasporti scarsi e inefficienti».

«Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità — ha fatto presente riferendosi alla Laudato si’ — la fonte principale dell’inquinamento dell’aria nelle città sono i trasporti». Tanto che «9 persone su 10 respirano aria inquinata».

Il segretario di Stato ha rimarcato — sempre nella prospettiva dell’enciclica — la necessità «di sensibilizzare e dare priorità al settore dei trasporti», specialmente quelli pubblici. «È imperativo ribaltare questa tendenza dannosa e nociva — ha affermato — riducendo e affrontando l’impatto negativo causato dall’inquinamento dell’aria — e specialmente dallo stato attuale del settore dei trasporti — sulla gente e sull’ambiente».

Papa Francesco ha riconosciuto l’urgente necessità di sviluppare «politiche affinché nei prossimi anni l’emissione del biossido di carbonio e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio, sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile» (Laudato si’, n. 26). Per questo, ha detto il cardinale, «è necessario implementare e investire in modalità di produzione e di trasporto che consumano meno energia e richiedono minore quantità di materie prime», come suggerisce l’enciclica. Purtroppo, però, «queste buone pratiche sono lontane dal diventare generali».

«Le minacce ambientali — compreso l’inquinamento dell’aria — non sono limitate da confini» ha ricordato il cardinale Parolin. «Pertanto, i Paesi devono lavorare insieme e cooperare su soluzioni per forme di trasporto favorevoli all’ambiente e sostenibili, che siano più efficienti e non rilascino nell’atmosfera emissioni di gas serra».

Da parte sua, ha affermato, «la Santa Sede riconosce l’importanza e il notevole potenziale di veicoli non inquinanti e della smart mobility». Inoltre, ha proseguito il porporato, «nel progettare e realizzare queste soluzioni — che comportano l’utilizzo di smart technologies — la cyber-sicurezza svolge un ruolo fondamentale» ed «è indispensabile quando si tratta di sviluppare infrastrutture di trasporto ed energetiche moderne, specialmente per contrastare e prevenire attacchi o attività ostili». Ma «questo non deve diventare un pretesto per allargare ulteriormente il divario tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo o meno sviluppati» ha aggiunto il segretario di Stato. «Lo sfruttamento della tecnologia e dell’innovazione digitale esigerà che si stabiliscano meccanismi, incentivi e sussidi che consentano ai Paesi in via di sviluppo di “avere accesso al trasferimento di tecnologie, ad assistenza tecnica e a risorse finanziarie, ma sempre prestando attenzione alle condizioni concrete”» come propone la Laudato si’.

Infine, ha concluso, «i progressi tecnologici devono evitare di aumentare la disparità tra le aree urbane e quelle rurali, incoraggiando l’accesso di tutti al trasporto pubblico, ai servizi digitali e ai servizi sanitari e sociali essenziali».