Videomessaggio del cardinale Mario Grech all’episcopato statunitense

Dire con franchezza ciò che lo Spirito indica alla Chiesa

 Dire con franchezza ciò che lo Spirito indica alla Chiesa  QUO-263
18 novembre 2021

«Doni che ogni Chiesa offre alle altre Chiese e alla Chiesa universale», così il cardinale Mario Grech definisce i contributi delle Chiese e il lavoro di sintesi delle Conferenze episcopali richiesti dal processo sinodale — avviato il 10 ottobre scorso a Roma e apertosi nelle Chiese locali una settimana dopo — che culminerà, a ottobre 2023, con la xvi assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.

A tutti i livelli della vita della Chiesa

In un videomessaggio ai presuli degli Stati Uniti, riuniti a Baltimora dal 15 al 18 novembre per l’assemblea generale d’autunno, il segretario generale del Sinodo dei vescovi evidenzia che il processo sinodale «è di fatto costruito sulla “mutua interiorità” delle Chiese particolari e della Chiesa universale», che «la consultazione del Popolo di Dio e il discernimento dei pastori si svolge nelle Chiese» e che proprio ascoltando le Chiese verrà scritto l’Instrumentum laboris da consegnare all’Assemblea sinodale fra due anni.

«In questa logica di scambio di doni tra le Chiese, ogni contributo alla comprensione del processo sinodale della Chiesa è importante», aggiunge il porporato, precisando che «diversamente da quanto pensano in molti, non ci sono conclusioni scritte» e «non c’è alcun desiderio di imporre una linea di pensiero». Piuttosto «c’è una disponibilità ad ascoltare lo Spirito ascoltandosi gli uni gli altri», non ci sono «posizioni che valgono più di altre» e la volontà della Segreteria del Sinodo «è di incoraggiare l’ascolto a tutti i livelli della vita della Chiesa e di impegnarsi a sua volta in questo processo di ascolto al fine di scoprire la voce del Dio Vivente».

Gli aspetti della sinodalità

Nel videomessaggio il segretario generale del Sinodo dei vescovi coglie l’occasione per insistere su alcuni aspetti della sinodalità: l’essere tutti in cammino verso Dio e per questo aperti a una riflessione sui rapporti tra laici, persone consacrate e ministeri ordinati, la ricerca della volontà di Dio «in ogni momento del dialogo, della presa di decisioni e del discernimento», con l’ascolto reciproco «per sentire meglio la voce dello Spirito Santo che parla nel nostro mondo oggi», che «non mina in alcun modo la responsabilità specifica dei vescovi di guidare e confermare tale discernimento; piuttosto è la condizione indispensabile per esercitarla in modo fecondo». E ancora, lo «sforzo costante e vigoroso per invitare tutti in una relazione più profonda con la Chiesa, specialmente gli individui e le comunità ai margini, come i rifugiati, i migranti, gli anziani, le persone che vivono in povertà, i cattolici che praticano la loro fede solo di rado o mai; l’ascolto che cerca di imparare da tutti i membri della comunità e di coinvolgerli in onestà e carità, la disponibilità da parte di tutti a rinunciare a posizioni e obiettivi sostenuti con fermezza e ad adottare una cultura di dialogo e di presa di decisioni collettiva».

Ulteriori aspetti riguardano «l’assunzione di responsabilità e la disponibilità a riconoscere in tutta umiltà i modi in cui la Chiesa ferisce uomini e donne, bambini e famiglie»; l’approccio missionario d’impegno nel mondo odierno, che nel pluralismo culturale, sociale e antropologico attuale dovrebbe portare a domandarsi che genere di Chiesa si vuole presentare e che contributo offrire alle società.

Ascoltando la gente

«Questo Sinodo è un cammino spirituale, un evento ispirato e guidato dallo Spirito» ribadisce il cardinale Grech, affermando che le diverse testimonianze ricevute, «la creatività con la quale le conferenze episcopali, le diocesi, le parrocchie o le associazioni stanno organizzando la consultazione del Popolo di Dio, sono segni che confermano che lo Spirito è all’opera».

Il porporato, poi, esorta ancora i pastori a «porsi all’ascolto del gregge loro affidato», come invita il Documento preparatorio del Sinodo, e conclude: «Non abbiate paura di dirci con franchezza ciò che avete compreso ascoltando la vostra gente su quello che lo Spirito sta dicendo alla Chiesa: alla vostra Chiesa e alla Chiesa intera. Da parte nostra, come Segreteria del Sinodo, saremo lieti di potervi aiutare e sostenere nelle diverse fasi del processo sinodale».

di Tiziana Campisi